Thursday, December 31, 2009

Buon anno



Non è mera retorica ma quest'anno vecchio è stato come il ritratto di Dorian Gray e merita davvero che muoia senza che nessuno ne pianga la scomparsa. Sorridiamo al nascituro ma non comportiamoci come Erode. Largo ai giovani sulle poltrone , sperando che siano portatori di valori veri ed autentici, e che la Giustizia e... l'Etica siano prima di tutto nei loro cuori e nelle loro azioni e... poi... solo poi... nelle parole.
I miei auguri migliori a tutti.



 

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Thursday, December 24, 2009

Attesa perenne


Chi è sempre in attesa perenne
di una notizia speciale
nella prima pagina del giornale

Chi attende una telefonata
a lungo agognata
Chi un sms captato dalle antenne

Chi attende la fine
Chi si affida al destino
Chi sosta trepidante sul predellino

Chi nell'attesa conta i secondi
Chi ne vuole accelerare la corsa
Chi attende sereno l'arrivo del treno

Chi spera di vedere l'arcobaleno
Chi freme d'impazienza
aspettando la partenza.

Qualunque sia la ragione dell'attesa
il mio augurio è che sia sempre bella
e foriera di buona novella.
Senza mai dimenticare che l'unico
che non dobbiamo aspettare
è quel Bambino che, sorridente,
vive in fondo al nostro cuore
e ci aiuta ad essere migliori.


Buon Natale a tutti!


Thursday, December 17, 2009

Babbo Natale, oggi

L'ho incontrato per strada, stamane.
Volto emaciato, sguardo triste,
le guance senza colore
si trascinava a fatica
per le vie addobbate.

Sulle spalle enormi scatoloni:
medaglioni di lacrime amare,
opachi cristalli di dolore,
sciarpe di nera tristezza,
ventri scavati dall'astinenza,
corpi mutilati dalle guerre.

Sbigottita l'ho fissato in volto,
con voce strozzata mi ha detto:
Dopo tanti anni di onesto e duro lavoro
Son disoccupato con famiglia a carico.

Per racimolar quattrini
raccolgo  i desideri vani
dei disperati del mondo.
Ai ricchi non servo
-loro fanno shopping
nei negozi di lusso-

ai poveri nemmeno
-è duro il loro pane
e non hanno i denti
-

Perfin le renne ho perso
date in pegno al Monte di Pietà.

Tuesday, December 01, 2009

Nè terra né cieli

Non  chiedermi d'amare
or che spenta si è la fiamma
e nel camino il vento disperso
ha l'ultima cenere nell'etere.

Scorre tosto nella clessidra
il tempo dei buoni sentimenti
- consunti sull'altare dell'innocenza
ostie sconsacrate dall' indifferenza -

Non trovano terra
su cui poggiare
i piedi
né cieli
per librare le ali

Monday, November 16, 2009

Auguri!

13 Novembre 2009


scusami il ritardo qui nel tuo spazio... Tanti auguri Angy!!!



Tvb*


 


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Sunday, November 15, 2009

Il mestiere più antico del mondo

Il sarto ha messo in vetrina
l'ultimo modello della sua collezione
d'alta couture, la chiama lui,
per palati raffinati.

 Immoto il manichino
ammicca sfrontato
Seno nudo, calze a rete
tacchi a spillo
e troppo rossetto

per accalappiar
recondite voglie
Ovale di bimba
trucco perfetto

Pechino o Amsterdam
o  qualunque altra città
non muta la scena
di donne nude
e senza difesa

Chi si spoglia per fame
chi per disperazione
ma la razza peggiore
è quella che lo fa
per mancanza
di pudore.
 

Friday, November 13, 2009

Ti amo e ti detesto

Ti amo uomo:
nella tua debolezza
nella tua fragilità

sento la mia forza

Ti detesto uomo:
nella tua ipocrisia
nella tua malvagità

avverto l'amarezza

Ti amo uomo
perché sei capace
di  gesti eroici

esulto in cuore

Ti detesto uomo
nella tua vigliaccheria
non manifesta

piango la sconfitta

Ti amo uomo:
tu sai come accendere
di passione la vita

ubriaca di te


Ti detesto uomo
che oltraggi
la mia intelligenza
ed al mio corpo
usi violenza

la mia femminile vulnerabilità
soggiace, inerme,
cullandoti ancora nel suo grembo:
ignara genitrice del male.


 

Tuesday, November 10, 2009

Torno sui miei passi

Torno sui miei passi
a ricalcare tratti di matita
cancellati dal tempo.
Vano
tentativo
di ripristino
Su fogli
ingialliti

Trovo viali di cipressi
a sbarrarmi il passo
Nella penombra serale
Percepisco
il pulsare
della vita
oltre
 il muro
del silenzio.

Impudicamente sfrontata
mi getta in faccia il riflesso
di ciò che fui e non sono più.

Monday, November 02, 2009

La sola verità

Se un giorno ti diranno di me, amor mio,
che sono stata una donna intraprendente
non credergli, amore mio, non vuol dire niente

Se qualcuno verrà a dirti che ero intelligente
ridigli in faccia, come faccio adesso io

Se ti diranno che sono stata un' artista
anche qui mentirebbero che degli artisti
nulla possiedo tranne l'inadeguato vivere

Se poi ti diranno che sono stata bella,
amore mio, sarebbe una grande balla.

Il mondo elogia i morti
ma sputa in faccia ai vivi
quando non servono più
Questa è la sola verità
e te la dice mammà

Tinteggio questa notte un sudario

Vano cercare nel pianto della sera
le ceneri che il tempo ha sparso sulla terra

Vano continuare a sperare nel ritorno
di chi ti ha detto addio un lontano giorno

Si sfaldano come l' unghie le certezze
mentre continui a elemosinar carezze

Nel declinare senza fiato della primavera
snoccioli, senza sosta, rosari di preghiera

Tracce di  rimmel nero segnano il contorno
di labbra umide senza nessuno attorno

I clamori dei pensieri, alle lusinghe avvezze,
tacciono, sopraffatti dalle certe insicurezze

Nell'attesa che cali il sipario,
con colori misconosciuti  ai pittori,
tinteggio questa notte un sudario.



Sunday, November 01, 2009

Desidero un'anima da strega

Sorride ed ammicca Lilith

Riluce stasera la luna piena


Sfiora il mondo coi suoi pallidi raggi,

bacia le querce nella radura.

Si riflettono, nella quiete solitaria,

le sfaccettature dell'anima,

in questa  notte delle streghe.


Trepidano in vista dell'incontro

le figlie della  sensitiva  femminilità


Li accoglierà, nel cuor delle tenebre,

in quel punto dell'universo invisibile,

in quella  linea rarefatta,

che si disperde una volta l'anno,

per ascoltare la voce dei Maestri.


M'assale struggente un desiderio

mi percorre brivido dentro



Smania d' unirmi al loro canto, alle  lor danze

d' afferrare  l' opportunità d'incontrare lì,

in quel convivio di sapienti,

il calore di un abbraccio negato,

il suono di una voce spentasi nel tempo.


Questa  è la notte di

All Hallows'Eve day


Liberandomi di questa veste opprimente

Tornerei la bambina che hai lasciato

Raccontandoti di me, del dolore

che mi ha paralizzato il cuore,

confesserei che no, io non so amare.


E' questa la notte di

All Hallow's Eve day

Thursday, October 29, 2009

Io, chi sono?

Calano silenti le luci

su questa città addormentata
su questa gente che tutto ha svenduto
su questo vecchio volto riarso dal pianto

Digradano le luci, s'annebbia la vista
che confonde l'ombre dei pensieri
con lo strazio dell' anima: morta.

Al calar delle tenebre 
muoiono i confini di questa  realtà
da cui fuggo paralizzata, basita,
ahimé, estranea a me stessa.

Corrosa dall'inquietudine
m'interrogo invano:
Chi sono dunque io?
Dove vado? Tacciono le ombre.

Ammutolisce la notte
Nell'immobilità del silenzio
Nessuna voce risponde.






Sunday, October 18, 2009

A Keishia

Questo l'ho realizzato per conto della Redazione di Parolarte per la poesia "Fumosi sentieri di  Keishia" vincitrice della settimana a Tema "Vado per il tuo corpo"

 



Ulteriori informazioni sull'iniziativa promossa sul sito di "PAROLARTE"

[Prima di attivare il video vi suggerisco di mettere in pausa il playing del mio blog]

Friday, October 09, 2009

Percorsi di vita

Cedere il passo
in segno di rispetto
è indice di buona
educazione .

non dimenticarlo!

Prepara l'umiltà
un posto in paradiso,
è ciò che dice il galateo
del catechismo.

fanne il tuo motto!

Si muove con scioltezza
il burattino guidato
dall'agile mano
del burattinaio.

così deve essere...

Sono inciampata,
un giorno lontano,
sul sentiero
della convenzionalità.

e mi son bloccata

Affacciata alla finestra
mi godevo la commedia
dolce-amara del destino

Ora vedo tutti soddisfatti
precedermi sul cammino
Sento il clamore della vita

scivola  silente oltre me.

Chiudo le imposte,
butto nel cesso
la buona educazione
e scendo in piazza.
Ora so che sono pronta
ad andare a fronte alta

Tuesday, October 06, 2009

Di acqua e fango




Rabbrividisce la terra torrida
al rabbuiarsi dell'eterica materia
Scossi dal torpore gorgogliano
i torrenti , par che sorridano,
destandosi dal sonno stagionale

Ma ecco che si tramuta in brontolio
la voce, si rovescia a catinelle il cielo
e nello straripar degli argini s'ode
un boato provenir dalla montagna

Rincorrono le gambe urla di spavento:
melma e fango  regalan loro la fossa.
Squarcia la notte coi suoi pallidi raggi
le ferite aperte sullo sterno dei monti

Si mescolano col fango, nell'acque
del mare, le lacrime del cuore che,
lentamente, muore.




 

Monday, September 21, 2009

Non piangere, anima mia

Finiti i frutti estivi
lentamente si spoglia
delle foglie l'albero.

Rimangono i rami,
rinsecchiti braccia.
Si accingono gli uccelli
ad abbandonare il nido.

C' è terra bruciata a  ricoprir radici
che hanno ancora sete d'acqua.
Lì, in quel rigoglioso campo
ora è sceso cupo il silenzio.

Dove sono gli amici
che ancor ieri l'altro
all'ombra dei tuoi rami
banchettavano?
Dove sono coloro
che t'amavano?
Sono tutti spariti!
Fuggiti via con le foglie
e gli uccelli ormai cresciuti.

Non piangere anima mia...

Friday, September 11, 2009

Nuovo lamento di Giobbe

Dov'eri quando dagli abissi
invocava la salvezza il naufrago
o quando dalle macerie a Te
si rivolgeva la madre
che tra le braccia stringeva
il corpo senza vita
del figlio appena nato?

Non hai udito le grida dei fanciulli
in balia di adulti senza più morale?
Neppure quello delle donne
calpestate e di botte massacrate?

Dove sei Dio quando,
nella quiete della sera,
t'imploro di volger
lo sguardo sulla Terra?

Si strugge il cuore

Davanti all'empietà
e all'ingiustizia sociale
tacciono i tuoi Ministri
asserviti al Potere.
Si fa mercimonio
nelle tue deserte chiese.
Nessuna voce s'alza
a ristabilire l'ordine
nel caos sociale.

E vaga, abbandonato
a se stesso l'uomo
in una notte senza più luce.

Dio, dove sei?

Tuesday, September 08, 2009

Settembre 2009

Folate di vento oltre le nuvole
spingono i pensieri,
rendendo inafferrabili i sogni,
che si schiantano
contro il muro del pianto

Ed è brina che si sbriciola
tra le mani sterili.
Cinerea polvere che scorre
ostruendo le vene
all'imbrunire del giorno

Ed è greve l'esalar del respiro
che comprime il cuore
sotto il giogo di un dio beffardo.

Imperterrito settembre avanza


Wednesday, September 02, 2009

Mare Nostrum


Non può il mio mare
essere una bara
Nè le sue acque
colorarsi rosso-sangue


Nè il suon dell'onda
può essere attutito
da grida di dolore,
dal pianto del bambino
dall'urlo del fuggiasco.


Nel Mare Nostrum
solcato da lussuose navi
si stagliano nitide
le vele all'orizzonte
saltan i delfini sull'onde .


Vi trovano dimora le sirene
tra i coralli e le stelle marine.
In questo nostro mare no,
l'uomo non può edificare
alcun cimitero umano.


Invoco il diluvio

Risplende il sole indifferente
al pianto  della gente per le strade
che urla il suo disagio esistenziale
alle orecchie del padrone strafottente.

Costruisce Noé la sua nuova barca.
Sodoma e Gomorra verranno perdonati
ora che di misfatti ancor maggiori
nell'era moderna la terra si macchia?

Invoco il Diluvio a lavare il sangue
dagli innocenti ingiustamente versato,
a ripulir la strada dalla sozzura
di cui è ricoperto il suolo patrio.

Mi appello a quel Dio
in cui tutti credono
per ottener giustizia
mentre gli chiedo: Dimmi
chi salirà ora sull'Arca?
Chi di noi si salverà
or che piange Atene
ma non ride Sparta?

Friday, August 28, 2009

Cercami


Non cercarmi nei meriggi assolati
per le strade assonnate dal caldo
quando ,dietro le persiane abbassate,
c'è chi sfugge alla calura, riposando.


Cercami nell'ora in cui la notte,
gravida, spalanca le braccia,
affossa i pensieri e tra le doglie
partorisce i sogni più veritieri


Sarò l'amante che non hai mai avuto
il frutto proibito che ti è stato negato
L'edenico paradiso che hai perduto
l'estasi tantrica che  hai
sempre sognato.


Sognami.


Monday, August 24, 2009

Ti ho odiato mamma



Magma incandescente saliva
incontrollata la rabbia:
e ti odiavo, mamma!
Poi, ogni volta, nel mio
angosciante dolore,
morivo e resuscitavo.


Infilavo i miei peccati
dentro il tuo sacco, gravando
il tuo già stanco passo.
Quindi trafiggevo il cuore
per uccidere il demone
che mi bruciava l'anima.


Vagavo novello Giuda in cerca di pace
per sedare il rimorso. Tu incurante
del mio dolore procedevi sul tuo binario morto,
io aspettavo alla stazione della solitudine.


Tu povera donna con le mani stanche la pelle
rugosa per il troppo pianto vedovile
Io... solo una canna, una fragile foglia
in balia del vento che mi trascinava lontano.


Ho cercato, e cercato, rivoltando
cuore e cervello. Ho trovato
un sentiero che  tu, solo adesso,
hai intravisto. Ora so che tu sai.


Ci siamo incontrati questa notte,
nei tuoi occhi brillava una luce
mai vista. Mi hai stretto al cuore,
chiamandomi finalmente: Tesoro.
Con voce rotta di commozione
sono riuscita a dirti: Perdono.


Il tuo terreno agire per DOVERE
mi ha insegnato ad agire per AMORE
Per questo noi due ci siamo scelti
in altri tempi,in altri luoghi.


Grazie, mamma!



Sunday, August 23, 2009

III°

D' ali possenti
con il viso angelico
carezza anima.

Percuote  l'aria ghigno
satanico stanotte.

Saturday, August 22, 2009

Wednesday, August 19, 2009

Gelsomini nel plenilunio



Ancor tramonta all'orizzonte il sole
inabissandosi nel mare.
E s'alza lento dagli scogli il canto
ammaliatore delle mermaid.


Mi avvolge la notte dipingendo
di cobalto ogni cosa. Sfuma,
in contorni indefiniti di blu,
la terra che lenta s'acquieta.


Ed è solo silenzio. Il silenzio io
e quell'ipnotico brillìo
che ti spoglia e sei niente
al cospetto di un munifico Dio.


Immergo avida la bocca in quel
luccichìo tentando di suggere
le forze a quell'universo stellato
che indifferente il buio accende.


Reclino la testa affranta:
svanisce e si dilegua la speranza
d' ottener doni da un universo avaro,


e si tinge di miracolo la sera.


Lì, sparse su una piccola siepe,
splendono centinaia di stelle
che profumano l'aria, stordendomi.


Risplende nivea la terra imbelle:
son gelsomini fioriti nel chiaro-
scuro di un estivo plenilunio.


Appago i sensi..

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Tuesday, August 04, 2009

Buone vacanze


Eccomi qui a  lasciarvi un caro saluto alla mia maniera...
Non so se avrò modo e voglia di stare al pc nei prossimi giorni. Dipenderà dal tempo (che spero di trovare ottimo) e da tanti altri fattori. Auguro a voi tutti un agosto sereno  a chi lavora ed a chi è già in vacanza.
Angela

Monday, August 03, 2009

Da Oggetto a Soggetto ovvero: la Rivincita

Il mio ideale d'uomo
è alto e snello
col bacino stretto
ed ampio torace.
Muscoli possenti
e sodi,
in ogni appendice

Pelle abbronzata
che non teme
il sole

Dentatura perfetta
labbra sensuali
e con l' alito
che non odori
di fumo.
Dita snelle
e senza il giallo
della nicotina

Sportivo
e sano
dallo sguardo
ammiccante
voce calda
modi seducenti
servile e disponibile
ad ogni mio capriccio

Dite il cervello?
Beh, quello solo
all'occorrenza

Or se qualcuno
se ne risente,
io rispondo che:
La rivincita ci era dovuta.
Ti regalo il piatto.

Saturday, August 01, 2009

Ricordando Saffo


Di nuovo Eros
che spezza le membra
mi sconvolge,
dolceamara,
invincibile creatura¹
e tornano ricordi sopiti
di letti disfatti
di corpi sfiniti.

Rinasce a nuova vita
il desiderio,
in un brivido sensuale
ri-percorre
la mia pelle.

Abbandono la ragione
nell'anticamera
dei sensi
e ti cerco
amore
mio sopito,

e ti offro
sfacciata
il frutto mio proibito
che tu addenti
con la voracità
del lupo.

Reclino,
vinta,
la testa
sul tuo ventre,
immolando al suo regno
il mio pudore.
[¹ I versi in corsivo sono di Saffo]

E poi da morta


E poi da morta seppellitemi
in alto. In quel piccolo cimitero
di sabbia accanto a mio padre
con la vista immensa del mare.

Accanto a lui che nella morte
mi sia restituita - ultimo gesto
di generosa offerta da parte della vita -
la presenza che mi è stata negata.

Con la vista sul mare per tornare
a guardarlo in sua compagnia
come accadeva da bambina
così non temerò la solitudine.

Con la vista sul mare, in quel
cimitero terrazzato, non temerò
il pensiero del mio corpo chiuso
dentro una bara e senza aria.

Fragranza di zagara
e ginestre bagnate
di rugiada nell'alba
trascinerà la brezza
marina a dissetarci.

E dormiremo abbracciati.

Futuro semplice senza chimere

Innalzerò cattedrali dalle guglie
dorate sulla cima del cielo:
Scintillanti abbaglieranno il sole

Frantumerò il muro del suono
con l'eco delle mie parole
penetrando in ogni anfratto
delle rocce della terra, del mare.

Forgerò coralli e ne farò ghirlande
per adornare la testa degli amanti.
Ruberò all'acqua il segreto della goccia
per farne diadema per la fronte del poeta

Colmerò di sabbia d'oro le clessidre
del tempo regalando al mondo
arcobaleni di sogni e domani
fioriti di radiosi presenti

Regalerò agli uomini la gioia di vivere
con nel cuore il sorriso del bambino,
nella mente il culto della bellezza
che non avvizzisce con gli anni.

Poi, finito il mio compito,
affrancherò il mio corpo
dalla schiavitù dei sensi
ritornando ad essere:
to ti en ein

Tuesday, July 28, 2009

Immagina

Immagina la mia testa
rotolare giù sfracellandosi
con gran tonfo ai tuoi piedi:

e si squarciano le ossa

Come spermatozoi i pensieri
guizzano disorientati tra la folla
che si affretta a raccoglierli
prima che si sparpaglino.
 
Di cosa hanno paura?

Che male fanno?


Sono sterili e fragili creature
che non trovando il loro
habitat naturale pian
piano perdono vigore.

Li vedi?

Boccheggiano ansanti,
fanno fatica a respirare,
guarda, già uno muore
mentre un altro lo segue.

In un' istante non c'è più nulla.
Nulla più è rimasto. La bocca
tace.In un controtempo s' ode
sincopato il battito del cuore.

Mini chat

- ma dove sei finito?
- eccomi sono qua
- ma che fine hai fatto?
- ? Io?
- certo tu
- Veramente mi sono allontanato visto che tu hai detto: vado a cenare.
- Esatto, ho detto vado, mica ho aggiunto: non torno!
- Vabbeh... dai. Quanto la fai lunga...
- Che stai facendo?
- Nulla di che. Ho incontrato un tipo interessante.
- Interessante quanto?
- Molto...
- di dov'è?
- non ci crederai, abita vicino a me...
- Vicino? quanto?
- Dipende...
- che vuol dire... dipende?
- fai la gelosa?
- dici? DIMMI DI DOV'E'
- Se spegni il pc e passi di qua te lo dico in un orecchio...
***
Click
***
Smack!!!
***
Scemo!

Dammi la mano

Se d'improvviso le mie idee
mi succhiassero il cervello.
Se io uscissi fuori di senno
Benderanno il mio corpo
con la camicia di forza o
m'imbottiranno di sedativi
condannandomi a vivere
la vita di un vegetale?

Ahimé quanto incerta è
questa vita mortale!
Basta poco per ridurci
un vecchio colabrodo.

Fili di nero fumo i pensieri
si alzano lenti nella notte
paralizzando l'istinto naturale
dell' atavica sopravvivenza.

Come una volpe,
braccata da una muta,
tremo e piango di paura,
in mezzo al sentiero.

Non ho bisogno di parole
per vincere il terrore
mi basta sentire la tua
presenza accanto a me.

Dammi la mano.

Saturday, July 25, 2009

Il mentitore (ovvero sulla poetica o arte della poesia - di quale argomento deve trattare il poeta)

Nel mio mondo onirico
sfuggo dalla miseria
di una vita grama priva
d' affetti e soddisfazioni.

Sogno di Eros, focoso e raffinato.
Succhio al seno della notte
nutrendomi di parole inudite
che nessuno mai mi espresse.

Afferro le stelle specchiandomi
nella luna. Nuoto sulla linea
dell'orizzonte con i delfini
cavalcando la grande onda.

Perché osi condannarmi
etichettandomi bugiardo?
Sono veri i miei sogni
come vera è la realtà
della natura che sol con me
s'è svelata matrigna.

*****

Posson le parole di colui che
vive e si nutre solo di fantasie
essere considerate vere?.

Chi non ha mai conosciuto l'amore,
che non sa quanta fatica occorre
per tenerlo in equilibrio stabile
Come può ritenersi sincero?

Come può dirsi sincero
chi non conosce cosa sia il dolore
la carne dilaniata, lacerato il cuore?
Ribadisco: tu sei un mentitore!

Menti a te stesso! Non puoi parlare
di ciò che non conosci. Tu sfuggi
i problemi del viver quotidiano.
Menti alla vita non afferrando
a piene mani ciò che lei ti offre
rinchiudendo la realtà  dentro il sogno.

*****

Mentirei solo se parlassi prestando
ascolto alla ragione e non al cuore.
Ma se è il cuore a generare i miei sogni
perché insisti a ritenermi un mentitore?
                                                  

Tempo

Il Tempo inesorabile avanza

Riprendo in mano i vecchi testi
rimpiangendo il tempo in cui li trascuravo
per dedicarmi all'ozio ed ai divertimenti
quando per zittire la noia, sovente, mi trascinavo
in mezzo alla gente, mascherando la mia
timidezza con l'impeto sanguigno della giovinezza.

Nel tempo mondano seppellivo il tempo fisico

Tempo predatore che corrode uomini e cose.
Tempo che ti inchioda al muro serrandoti la gola
Tempo assassino che ti succhia dal seno la linfa
ed avvizzisce le tue cellule cerebrali
debella le tue difese fino a che esangue
il corpo avvizzisce e si abbandona
come un abito dismesso sul pavimento.

Ho sete di Sapere.
In barba al Tempo
torno a studiare

Thursday, July 23, 2009

Ouroborus


 Disegno di Jacob Böhme dalla sua Theosophische Wercke, Amsterdam, 1682.
[Nota la fenice (anima) uccello della rinascita che sale, facendosi strada attraverso il buco, alfa-omega, nel cerchio, rappresentato dall'ouroboros che si morde la coda]

Spalanca le sue fauci la vita
risucchiandoti prima che tu
possa fuggire via. Mai sazia...

Sono una cloaca le sue viscere
in perenne fermentazione:
ingurgita, mastica, ingoia, riassorbe
in un ciclo eterno di non estinzione.

Rimane la tua anima intrappolata;
risultano vani gli sforzi del cocchiere  
per tenere a bada i tuoi bassi istinti
suggeriti dall'animalità della tua forma.

Tende verso l'alto la pura essenza
La trascina verso il basso l'esistenza
Getta la zavorra della ragione!
Libera il tuo io migliore!

Espandi il cuore. Apri il varco
tra l'inizio e la fine e vola alto:
oltre  il confine dell'apparire.

Chemioterapia

Chemioterapia

Si fa nero il sole in pieno giorno.
Non è un'eclisse di luna che
ne oscura la vista nel mezzo
di quel viale  familiare.

Inciampi tra le vesti mentre
speri che torni a illuminarsi.
Sprofondi. Ti tagliano le carni
in nome della sopravvivenza.

Compassato e distinto l'usciere
ti consegna un foglio. Poche parole
battute a macchina e firmate:
Il giudice di corte si è pronunciato
con una sentenza passata in giudicato.

[A Paola che possa farcela... nonostante tutto]

E' vuota la chiesa

Troneggiano solitari gli altari
con candidi lini addobbati.
Angeli e putti, in alto, nella volta
centrale fanno da corona a un Dio
benedicente, dal volto umano.

Qualche fiore sparuto
raccolto dalla sola bigotta
nel minuscolo giardino
sotto casa. Nessun cero
acceso, solo un lucernario
- come quelli del cimitero -
accanto al tabernacolo.

Avvicinati, porgimi l'orecchio.
Ciò che vedi è solo desolazione
apparente. Dio c'è! è l'uomo
che è assente per colpa di una falsa
interpretazione linguistica. Gli è stato
presentato un elenco di divieti:
NON AVRAI...
NON UCCIDERE...
NON FORNICARE...
NON DESIDERARE...

ma hanno peccato.

Tutti i capi religiosi sono colpevoli,
davanti a Dio, di avere occultato
agli uomini il solo vero e valido
imperativo categorico:

AMA COME TI AMI!
E' questo il giusto
senso del divino...

Wednesday, July 22, 2009

Due piume

- Ti ho detto di lasciarla stare. Falla riposare!
- Riposare? Ti sembra questo tempo di riposo?
- Certo. C'è un tempo per ogni cosa. L' operaio ha diritto al suo salario ed anche al suo riposo, se vuol essere sveglio e vigile al lavoro. Perfino Lui, lassù, dopo sei giorni di duro lavoro il settimo si è riposato.
- Il guaio è quello. Forse si è riposato troppo e così ecco il risultato!
- Tu non sei in te! e abbassa il tono altrimenti la svegli e, speriamo, che Lui fosse girato da qualche altra parte e non abbia udito ciò che hai appena detto.
- Sarei ben felice se ciò fosse accaduto, magari riuscirà a farmi capire cosa sta succedendo nel Mondo.
- Tu bestemmi e ti comporti da sciocco ed insensato. Hai dimenticato cosa successe a Giobbe?

Un dialogo serrato si svolge alle mie orecchie mentre sono da poco sprofondata nel sonno. O forse sono nella fase REM e quello che mi sembra di udire è solo frutto del sogno. Mi giro sul fianco, il movimento mi sveglia e resto così, con gli occhi semichiusi in attesa di ricadere nel meritato riposo.

- Hai visto? L'hai svegliata! Ti avevo detto di non parlare, ha faticato tanto ad addormentarsi per colpa tua e ora che ero riuscito ad acquietarla tu la risvegli?

 E no... adesso sono ben sveglia e odo bene il sussurrare,. Altro che fase REM, mi siedo in mezzo al letto, allungo il braccio per accendere le luci dell'applique sopra la mia testa ma qualcosa mi ferma.
Una luce soffusa, di un tenue verde, filtra dalla porta socchiusa dello studio. Mi alzo cercando di non disturbare mio marito e mi dirigo verso la camera. Prima di entrare accendo la luce. Nessuno. Non c'è nessuno. Mi fermo, mentre giro lo sguardo nella stanza tento di concentrarmi sui suoni... Silenzio...
La fronte corrugata mi giro per tornare a letto mentre lo sguardo cade sulla tastiera del mio pc. Strano... davvero strano. Due piume a forma di pennino giacciono vicine, una accanto all'altra. Una è nera e l'altra di un bianco immacolato.
- Ci manca solo l'inchiostro - penso tra me mentre allungo la mano e le afferro. Sono soffici, di circa 30 cm di lunghezza. - La cosa è davvvero singolare. Non ci sono in casa oggetti del genere. Le porte sono chiuse e, soprattutto, non c'erano ieri sera quando ho spento il pc per andare a letto. Poi d'impulso mi dirigo verso la libreria, dove tengo i miei colori, ci sta dell'inchiostro di china blu e seppia. Prendo entrambe le bottigliette, torno alla scrivania e afferro il block notes che ho sempre a portata di mano. Non so perché prendo la decisione di intingerli ambedue contemporaneamente. Uno per ogni colore. Li tengo tutte e due tra le dita quando torno ad udire le voci:

- Ritornando a quello che dicevi prima. Lo so cosa è successo a Giobbe e so anche che quello che c'è scritto in quel libro non va interpretato ad litteram, come solo i miopi sanno fare. Ma il fatto è proprio questo. Che il mondo è pieno di miopi.
- Io credo che tu abbia passato troppo tempo fermo in questo piano. Sarebbe il caso che ti concedessi una vacanza di qualche... secolo... umano. Così magari ti toglierai quel nero dalle ali...

Adesso mi sembra di distinguere il tono di quelle voci misteriose. Una sembra dura e al contempo... triste. L'altra dolce e suadente, di chi ha pazienza da vendere.

- Forse non ti sbagli. C'è solo un piccolo particolare da non trascurare. Io non mi muoverò di qui fino a che nel mondo non verranno debellate tutte le miserie e le brutture.
- Come pensi di poterlo fare? Non sono serviti secoli e secoli di grandi Maestri ci vuoi riuscire tu?
- E' vero. Ed io non ho l'altezzosità di solo pensare di poter riuscire in ciò. Ma nel mio piccolo, nelle mie umili possibilità, che non possiedo le doti degli arcangeli, cerco di svegliare la coscienza degli umani.
- Perché ti ostini a voler parlare una lingua che loro non vogliono capire? Prendi esempio da me... Ti faccio vedere...

Ora stringo tra le dita la piuma bianca mentre la nera con un impercettibile gesto della mano viene portata indietro.


Giunge la notte in compagnia della Luna
sussurra il cuore languide frasi d'amore.
Si riversa sulla terra l'argenteo chiarore
a illuminare le anime innamorate...


- E secondo te è questo il modo di far capire agli uomini i loro errori? Nutrirsi di sogni e ignorare i loro misfatti?
Tu vaneggi. Farnetichi...

E' davvero indignato il tono mentre la piuma bianca viene portata dietro e stringo la punta di quella nera... (Beh, lo so questo è un esercizio che sa più di prestigiatore che di scrittore..ma basta farci un po' di pratica, vi assicuro che è più facile a farsi che a dirsi).




Non ignorare il pianto del bambino
a cui sottratto gli è stato il materno
nutrimento.
Non girar lo sguardo su quel corpo mutilato,
è passato per sbaglio su un campo minato.

Apri gli occhi ed osserva,
guarda, piove sangue misto ad odio
lì nel giardino dell'Eden


Mentre Caino uccide ancora un altro fratello
piange una mamma l'innocenza violentata
rimbomba l'aria delle grida di una donna
all'avanzare dell' oscurità notturna...



- Basta! Smettila... Smettila! Non capisci che questi sono pensieri che ogni giorno gli uomini debbono affrontare?
- Forse hai ragione tu. Il guaio è che poi arriva la notte... le stelle... la luna e... il sonno. E nel sonno tutto questo lo si abbandona e si vive nella dimensione del sogno...

Una pausa, tendo l'orecchio... sono cessate le voci?

Sai che ti dico? Noi il nostro dovere lo facciamo ogni giorno. E abbiamo il nostro bel da fare ad evitare che lei si cacci in guai più seri. Almeno a lei riusciamo a tenerla lontana dalla guerra, dalla fame, dalla droga e da tutte quei veleni nocivi che molti invece sono costretti a subire. Penso che con lei abbiamo fatto un buon lavoro. Chissà se si rende conto di quanto è stata fortunata! Lasciamo che torni a letto e si riposi. Lei sa quando è il momento di tacere e quando quello di parlare. Deciderà lei. Non per nulla è adulta... Però anche io ho un sogno... sai?
- Sentiamo...
- Sarebbe bello se alla sua voce se ne unissero altri cento.. e poi cento.. e poi cento...
- Ecco... Sogna..

Sunday, July 19, 2009

Ante litteram

 Rimani lì imbambolato
con la bocca ad "O".
L'annuncio è stato serio
 lo ammetto, e se vuoi lo ripeto
qui al cospetto della gente:

Odio il solito tran-tran
la solita solfa, la solita litania
di gente senza inventiva.

Odio la monotonia,
il filar liscio come l'olio
il marchio di fabbrica,
e l' ovvietà.

Rido come un monello
piango come un adulto
mentre la giostra gira
mi avvinghio a una liana
del libro della giungla.

Io chiamo pane il pane
così non sorge equivoco
e chi legge comprende
quello che dico.

Nessuna Torre di Babele
nel mio vocabolario
fatto di frasi semplici
e di scarne parole.
Nessun lambiccare
di cervelli in fermento.

Metto la lampada sul
moggio e illumino la strada
del viandante il cui cuore
semplice comprende
che il vero significato
è dietro le parole, celato.

Per una volta ancora
esco dal coro e ribadisco:
Odio il dire pedantesco,
preferisco scriver versi
di parabole con la morale.

Saturday, July 18, 2009

Un dono


 
Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte...

[
Un Dono di Mahatma Gandhi]

Se vuoi fare un regalo non andare lontano
Offri gli unici doni non passibili
  d' interessi né venduti al mercato.

Non se ne misura il  valore
dal gonfiore del portafoglio.

Nessuna quotazione in borsa
li rende così pregevoli.

Eppure ri-danno al ricevente
l'unica cosa che conta:
un cielo rosa dove volare.

Dove li puoi trovare?
Nella grandezza del tuo cuore c'è
  la chiave giusta che apre i cassetti
dove sono custoditi questi tesori.
Donali!

Friday, July 17, 2009

e... fuori piove.



Le parole accarezzano il pensiero
e... fuori piove: svanisce la calura
mentre l'acqua sedimenta la polvere
che il vento sollevava qualche istante fa.

E' bastato un attimo e le cose
assumono un aspetto nuovo,
diverso; pulito e fresco.
Tiro fuori l'ombrello e mi riparo
così dalla cattiveria del tempo.

Cullo la mia anima cantandole
una nenia antica e moderna.
Sincronizzo i passi all'unisono
coi battiti del cuore e... fuori piove.

Tuesday, July 07, 2009

Il firmamento

Su un panchetto,
braccia sul davanzale
mi sostengo il mento:
Osservo il firmamento.

E' un mare di stelle
questo cielo limpido,
non un alito, né un soffio
ne vela il luccichio.

Sussurra  la notte
narrandomi di mondi
sconosciuti e lontani.
Squarcio il velo del Tempo.

Misuro col giusto metro
la dimensione delle cose

Vibrar di battito d'ali
illanguidisce la mente.
Reclino piano la testa:
così mi addormento.

Cede nel sonno il baluardo
dell'ultima roccaforte spaziale.

Friday, July 03, 2009

Marinaio issa l'ancora

Signori si scende,
si cambia carrozza.
Attenti allo scambio:
a destra l'imbarco
a sinistra il diretto
per ReggioCalabria.

Labbra arse di sale,
salsedine appiccicata
addosso.Pelle ambrata.
Vestiti tinti di nero.


Nero indelebile. Nero,
uguale al grasso delle rotaie
dei treni di quella stazione
che non conosce la morte.


La robusta ancora
e la piccola valigia
dentro ignota angoscia
e sconfinata paura.


Andare e venire
in cerca perenne
di ferma stabilità.
Marinaio issa l'ancora.



Thursday, July 02, 2009

8

Scorre la vita,
poto ancora il mio bonsai.

Fuori stagione

7

Un boato in cielo.
Abbagliante la fiamma.

Veglio stanotte


[A temporalestivo... è il mio modo per essergli vicino]

Wednesday, July 01, 2009

6

Accendi spegni
tra le siepi in giardino.

  Non è natale.

5

Che guazzabuglio
trovo dentro il  cassetto!

Sudo e rassetto

Friday, June 26, 2009

Agorafobia intellettuale

  Ruotano le stagioni
perennemente sospesi
su una chiatta che tenta
una conciliante mediazione
tra l'impulso dell'animale
e la non-coscienza della ragione.

Riempio il tempo con zolle
di mere azioni e non-pensiero.


Saltimbanco tra l'essere
e l'apparire, preda di una frenesia
sottile,  mi allontano dalla massa.
Celando bene  il mio disagio - figlio
di un' agorafobia intellettuale -
non comprendo cosa mi fa più male.

Avara di slanci e di parole
chiudo l'uscio e mi taglio fuori.


Giace,  in camera da letto,
dismesso, il vestito di scena
colorato, mentre, riflesso
nello specchio, vedo sfocato,
il mio dolore mummificato.

Saturday, June 20, 2009

Formiche

Ha valore la vita
di un insignificante formica?
A migliaia invadono il formicaio
Chi riesce a distinguerle una dall'altra?

Così è degli uomini l'esistenza grama.

Rotolano su terreni accidentati
con mani sporche detergono il sudore
dipingendosi così sul volto... la maschera.

Brulicano e si sbracciano per uscir dalla massa

Celano le rughe il racconto della vita
mentre negli occhi, fari senza petrolio,
non traspare più il guizzo dell'anima.

Sotto un tumulo si spegnerà  il  ricordo

E duplicano i loro spermatozoi ed il loro DNA
tentando di sopravvivere alla morte sovrana:
compendio di  paranoiche manie

Tornano polvere e cenere, coi giorni, le parole.

Tutto passa eppure tutto tornerà.
Riprenderà il ciclo dell'esistenza grama
fino a che non verranno spezzate le catene
della bramosa concupiscenza della vita.

Io non tornerò: dissolto in bagno d'acido sarà il mio Io


Friday, June 19, 2009

La lumaca



[Olio su tela 70X50. Chiedo venia ma non sono una brava fotografa...]


Avanza lenta e sinuosa
brecciando brume di ricordi
che credevo cancellati.

Nel minuscolo giardino
tra l'erba fresca di rugiada
eccola  far capolino :
la lumaca.

 
Risuona nella mente
la vecchia cantilena
che tu, che noi, bambini,
recitavamo a squarciagola:

- Bucalaci nesci i corna,
dui pri tia e dui pri to' nonna.
*

Mastico zucchero filato
di forchette di dolore
che mi lasciano in bocca
il gusto salato della caliggine.

Da tempo immemore,
vivo il presente dando le spalle
a quel futuro che avrei voluto.

Funambolo sospeso nel vuoto resta
il pensiero incapace di guardarsi dentro.

*[Una cantilena popolare, credo calabrese, perdonatemi ma la mia infanzia è un mixer vissuto in sospensione sullo stretto di Messina, per cui a un certo punto non distinguo il dialetto reggino dal messinese. La cantilena si riferisce ad un gioco che si faceva da bambini stuzzicando le "antenne" della lumaca che al contatto le ritraeva per poi farle rispuntare lentamente.]


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Saturday, June 13, 2009

Palleggiando con la luna


Mi invento e reinvento ogni giorno


ricalcando la rude superficie 


catramata dell'asfalto.




Getto lo sguardo su gli  smorti


affreschi della noia


e della fallace vanità.




Li travalico, nella lucida


consapevolezza della normale


follia della  quotidianità




Mi ritrovo, a sera,


palleggiando con la luna:


unica compagna


di una speranza che non morirà.


 


 

Monday, June 01, 2009

Filastrocca di fine corso





Un mese fa mi ha chiamato una collega al telefono chiedendomi di scrivere una filastrocca per i suoi alunni di 5. Lì per lì...sui due piedi mi colse di sorpresa... Avevo tempo solo...tre ore! Avevo declinato la richiesta ma sentendomi in colpa (lo so, devo decidere a farmi psicanalizzare...)  alla fine ecco cosa ne è venuto fuori...


***

Girano le giostre nelle scuole
care maestre non vi lasceremo sole
nuovi alunni arriveranno
ed i nostri posti occuperanno.
Sia dai banchi che dal  cuore
noi  ben presto saremo fuori.
Solo una cosa vi chiediamo
non cancellate di noi il ricordo
che seppur poco diligenti
e ancor meno ubbidienti
siamo stati  vostri alunni
per ben cinque lunghi anni
e con voi siamo cresciuti
ed ometti divenuti.
Tutto quello che sappiamo
solo a voi noi lo dobbiamo.
La lettura , la scrittura,
i calcoli e la geometria
e pur l'inglese, sebben
non ci appartiene, noi da voi
l'abbiamo appreso
e nessuno di noi si è arreso.
Davanti ad un compito difficile,
grazie al vostro incoraggiamento,
abbiam raggiunto gli obiettivi.
Ma l'obiettivo nostro più grande
è raggiunto in questo istante
in cui gridiamo a squarciagola:
Grazie di cuore e addio scuola!

Siccome poi non c'è due senza tre ecco cosa mi scrive:
 

che ne dici se ti scervelli anche per il direttore e poi ancora una da noi maestre , non necessariamente con la rima

 

merci...


Non mi è rimasto altro che accontentarla...

Al Dirigente Scolastico

Un pensiero particolare
al nostro DS vogliamo dare
Non la cosa di un minuto,
giusto il tempo di un saluto,
ma un momento un po' speciale
per una persona eccezionale.

A lui vanno i nostri elogi
e la nostra gratitudine
per la sua partecipazione
e la sua buona gestione.

Nel prendere da lei congedo
le porgiamo l'augurio nostro sincero
di un cammino ancor più fecondo
di idee ed innovazioni
per una scuola sempre migliore.

Che sia amato e benvoluto
dagli alunni e dai docenti
 che vada avanti  risoluto
e questa dedica non la scordi.


Commiato

E' fatta.
per noi docenti
son passati in fretta
questi cinque anni!

Tra repentini temporali
e ampi spazi di sereno
vi abbiamo visti crescere
con tanta allegria e qualche affanno

Corre il vostro pensiero
sognando il futuro che è già qua.
Per rendervelo migliore
vi abbiamo dedicato il nostro tempo,
profuso in questo la nostra passione

Vi abbiamo insegnato a credere
nella giustizia e nell'uguaglianza,
nell'amore e nella fratellanza.
Vi abbiamo trasmesso la gioia
a  liberamente dare
e liberamente  avere,
Abbiamo sostenuto i vostri
diritti ad essere bambini
e buoni cittadini del Mondo

che adesso spalanca le braccia
e apre le porte al vostro domani
facendovi trovare pronte
altre braccia, altre strade, altri battimani.
Si accende fioca nel cuore
la dolce speranza di non essere da voi
dimenticati.

[Ora credo che posso andare anche a... nascondermi]




 

Sunday, May 31, 2009

Ancora estate al mare

Arsura di baci salati
di pelle bruciata dal sole
di corpi che cercano corpi
su mobili sabbie arroventati.

Discorsi di sapori scipiti
risate a celar  l' imbarazzo
E giochi di sogni proibiti
in occhi che fissano occhi

Nasce intrigante una storia:
un seducente legame sottile
in un orizzonte senza confine.
E sarà ancora estate al mare.

Sunday, May 24, 2009

Estasi amorosa

Tra il sonno e la veglia
si fa complice la notte
  di palese amore clandestino

***
Da un  lungo sonno si desta colmo
di struggente dolcezza l' amorevole
abbraccio  infiammando il  cuore.
Inattesa zampilla limpida e fresca
acqua sorgiva sulle labbra riarse

Scivola, ambrato nettare,
nella gola secca inaridita
e sfumano e si dileguano,
gli affannosi miei pensieri.

Cedono i sensi alle carezze
mi abbandono e sprofondo
sublimandomi in un'estasi
d'amore che terreno non è.

Se solo il mondo conoscesse
la di Lui dolcezza sono certa
che sarebbe Paradiso in terra.

Tuesday, May 12, 2009

Monday, May 11, 2009

Cane morto

Al sopraggiungere del giorno
ti avvii tranquillo per la strada
scorgendo da lontano
la parata che ti viene incontro.

Come fili di seta, i sentimenti,
intrecciano ghirlande profumate.


Lavori, sudi, ti fai in quattro
rompendoti la schiena
per guadagnare,con celato orgoglio,
il pane che poi a sera ti sfama.

Rimaglia il pensiero
frammenti di parole.


Sorridi a  chi si accosta
per elargirti una carezza.
Eludi i sassi che  alle spalle
  ti scagliano i vigliacchi.

Nella mia solitudine domestica
rivedo gli sguardi di una società
indifferente e sento che vivo
come un cane morto
sul ciglio della strada.

Sunday, April 26, 2009

Uomini

Inseguire chimere
lassù, tra  luna e stelle,
solcando i mari in cerca
della balena bianca.

Andare a caccia di leoni
lottando contro i mulini
a vento nell' illusione,
fallace, di essere eroi.

Scalare le vette dei monti
dipingendo la volta sacra
con angeli e paffuti putti
con  le mani congiunte.

Inseguire la gloria.
Desiderare l'alloro
e cingerti  il capo
con la corona d'oro.

Vagheggiar d' amore
tra sospiri e lai
concupendo i sensi
d'emozioni affamati.

Io ho già la mia corona
tributatami dal destino.
Cosa cerco ancora?

Tuesday, April 21, 2009

Tutta colpa di una buca

-- Il centro-sud da giorni
dal maltempo sferzato
si trova inginocchiato.
Frane, smottamenti
ovunque danni ingenti -

***
 
Il buio, la pozzanghera
al centro della strada:
Sarà stato ieri sera?
La coscienza si dirada.

Un salto, il marciapiede
che fungeva da guanciale.
Ora in questa dolce quiete
dormo e non sento male.

In coma farmacologico
mi tengono i dottori,
non vogliono che mi
accorga dei miei dolori.

No, non sento il corpo,
ma solo il rimbrotto
del cuore, per il dolore
che ho procurato a te:
Perdonami , mamma!

Monday, April 20, 2009

Caleidoscopio

Ho deciso. Oggi realizzo
un caleidoscopio a mio
stretto uso e consumo.
Ritaglio pezzetti di vetro
dai colori vividi e forti:

Triangoli verde smeraldo,
come la speranza che arranca.
Cerchi soffusi di rosa antico,
per un' apparente ottimismo.
Quadrati d'acquamarina,
serenità a fatica conquistata  .

Avvolgo i prismi di specchi
con filo dorato; pratico un foro
al centro della mia mente.

Ahimè, come sono stata incauta!
Ecco la nebbia che fitta avanza
e ricopre gli splendidi colori.

Si liquefa  il mio arcobaleno.

Friday, April 17, 2009

Wednesday, April 15, 2009

Il bosco di Linguaglossa



Lunedì dell'Angelo del '67¹
alle pendici dell'Etna.
Gli sfinci² di riso
  e i gelsi e la ginestra

e Mosca: l'Anticristo,
e le minacciose nubi del '68

che avanzavano funeste.

Si correva a perdifiato
giocando a nascondino
lì nella pineta Ragabo

Osservavo, attonita,
il mondo fuori in fermento.


La grande biblioteca
il Quo Vadis? e la scuola,
l'altalena e pure la giostrina

Genuflesse si pregava
per scongiurare la paventata fine
avvolti in candida bruma,

emergono i ricordi,
racchiusi nel nome
di un piccolo paese:
Linguarossa³ e il 67

I grandi non sanno
quanto male fanno



¹Non ricordo se era Pasqua del 67 o  del 68 quindi in piena "Primavera di Praga". Anche se sono molto più propensa alla seconda data che poi sfociò con l'occupazione della Cecoslovacchia da parte della Russia nell'agosto di quell'anno. Chiedo venia.
²Dolce tipico siciliano
³Linguaglossa in dialetto

Saturday, April 11, 2009

Destatevi nove muse



Destatevi nove muse*
diradando la nebbia
che di Mnemosine
ha coperto la mente.


Sciogliete la sphendone
liberando i capelli;
arieggiate i serici pepli;
spolverate i sandali;
e tu, Euterpe, soffia
nel flauto per accompagnare
di Tersicore la dolorosa danza.


Canta, o Calliope, di Clio le gesta
che, nei nuovi tempi che avanzano,
tornano gli uomini a ricalcare
orme già da altri segnate.
[Hanno scordato
il lutto ed il sangue
che il suolo patrio
ha sommerso in tempi
non certo lontani.]



No, celebrare non potete
le vittorie degli dei sui Titani,
né le nozze di Cadmio ed Armonia.
Non è tempo questo di lievi
pensieri che troppo è il sale
che sulla terra ora si versa.
Date voce a Melpomene
che narri del lutto dei nostri
fratelli, altrimenti, pregate con me.



[*E. Dickinson]


Buona Pasqua


Che sia per tutti una Pasqua serena.
Che lo sia soprattutto per i bambini, gli anziani e gli ammalati.
Per chi è solo e per chi si sente solo.
Una lieve carezza agli abitanti d'Abruzzo.

Tuesday, April 07, 2009

Caducità


Si cerca la trave
nell'occhio del fratello
e si invidia l'erba
più verde del vicino.

Si sputa sangue
per accumular quattrini
Si sudano sette camicie
per costruirsi dimore  belle.

Si spendono soldi
in estetisti e in abiti
per essere "à la page".
Si fa la dieta per sfoggiar
la silouhette.

In un mondo sempre
più competitivo
ha perso l'uomo
il vero punto di arrivo.

Che tu sia rosso, giallo,
nero o bianco,
che tu sia brutto
oppure bello,

che sia nato in una reggia
o in una stalla
ricordati fratello:
è solo un soffio
il tuo destino.

Trema la terra
e tu ritorni nudo
come sei venuto.

Thursday, April 02, 2009

Nella notte della preistoria

Ansante il tuo respiro
mi alita sul collo;
frughi sotto le vesti
strappandomi la carne.

Ripugnante l'odore
del libidinoso umore.

Come cane nell'acqua
annaspo in cerca d'aria
mentre tu affondi la spada
squarciandomi l'anima.

Un unico rantolo
due le morti:
diverse le sorti.

Monday, March 30, 2009

Primavera gitana

Scomposti i riccioli
della corvina chioma,
a piedi nudi va la gitana:
Occhi di brace;
aspetto sfrontato
avanza sinuosa
al ritmo di una rumba
che par che solo lei oda.

Danza di primavera

Sa di salsedine e zagara
la sua pelle ambrata
mentre  a celebrar si prepara
lo zingaro Gurgevdan¹.
I seni, turgidi, offerti
audacemente al sole,
catturano gli sguardi dei gagé²:
sorride beffarda.

Risveglio della natura

Lei non baratterà mai
la sua anima randagia
con cuscini di seta
o soffici letti.
Nessuno sradicherà mai
le sue nomadi radici:
che la libertà dell'anima
prezzo non ha.

Annusa il vento...


¹Festa della Primavera
²Gli individui della società civile contrapposti ai Rom

Sunday, March 29, 2009

L'altalena


Lì, nel verde giardino,
all'alitar del vento
Va su e giù l'altalena.

Che soffi da terra
che spiri dal mare;
che sia prospero
oppure contrario,
incurante, la corda,
continua a oscillare.

La bacia il sole,
sonnacchiosa
la luna l'osserva
ciondolare, vuota:
di vetri infranti
rimane il brillìo.

 
Lì nel giardino di rovi
e sterpi ora penzola
una fune sfilacciata.

Thursday, March 26, 2009

Cuore gravido

Non volo. No.
Zavorrata da un cuore
gravido di dolore
non vado lontano.

Non sogno.

Non riesco a sognare.

Piango di Elettra
i figli non nati:
di ieratici amplessi
aborti sfibrati.

Al calar della notte
alitano sul cuore
soffi di dolenti parole:
 ingravidandolo.

Mi alzo e li allaccio
ad una linea d'inchiostro.
Questa volta, no,
non li lascio scappare.

Ora nel letto,
abbracciata a Morfeo,
riprendo a sognare.

Monday, March 23, 2009

Io vivrei

Torna ancora nebbia
 a rivestire la mente
e
sprofondo.
Come lava sedimentata
esposta alle intemperie
    mi
prosciugo 
Si palesa, vuoto a perdere,
la mia inettitudine, l' incapacità
di
esistere
Se solo potessi dire:
Io vivo! E non trascinare
così, a sera i miei passi
ormai
stanchi
e gettare alle ortiche
la mia inadeguatezza.
Io
vivrei

Sunday, March 22, 2009

No Kappa



Omaggio a coloro che hanno reso immortale la nostra lingua e contro l'uso di contaminazioni straniere.
Acrilico su tela 50x70 [pubblicata su Deviantart]

Saturday, March 14, 2009

Io no, io non scordo

Non diffidare di quel bussare
alla porta del tuo cuore.
Non temere se d'improvviso
una fiamma avvampa il  cuore.

Perché spegner vuoi quel fioco
raggio che fa capolino tra le fessure
della finestra chiusa? Torna a te,
il buon pensiero, a tenerti compagnia.

Che non si affida all'oblio del tempo
il bene avuto ed il male ricevuto.
Dell'uno si ringrazia per l'eternità
l'altro è solo un file archiviato
nell'hard-disk del  cervello
in attesa di essere resettato.

Friday, March 13, 2009

Mea culpa



Lascia che ti racconti, figlio,
della pena che mi lacera le carni.
Lascia che ti parli di ciò che provo
quando mi perdo nel pozzo fondo
degli occhi tuoi tristi  e neri.

Delle sofferenti doglie
che mi comprimono le  viscere
quando la mano tendi ad afferrar
quel tozzo di pane, duro e nero,
sotto lo sguardo indifferente
di chi dedito è a pranzi luculliani.

Guardo le mie mani vuote
sentendomi impotente.
Solo una lacrima a confondersi
con le tue, ma non servirà a saziare
la tua fame, né alla tua sopravvivenza.

Pace a te! In quell' arida terra
riposa un corpo nato condannato,
ed anche per colpa mia,
prematuramente sotterrato.

Wednesday, March 11, 2009

Monday, March 09, 2009

3

Di ghiaccio secco
in pozzanghera d'acqua

Sapor salino

Sentinella con l'armatura di carta







Di baluginanti riverberi metallici
ho dipinto un castello di carta:



Roccaforte per un mondo
che distinguer non sa
tra un sasso e un diamante.



Impavida sto sul bastione
sentinella con l'armatura di latta.
Scorpione con dura corazza
per difendere il suo fragile cuore.




Saturday, March 07, 2009

Grazie Guido



Ringrazio Guido per il pensiero gentile

Limerick

Conosco un tale che dimora ad Ischia
che mangia molto,  beve molto e rischia.

Non faccio il moralista
non sono perbenista:

Quando vede mia moglie perché fischia?


[Col prezioso contributo di "temporalestivo" ne è venuto fuori un piccolo capolavoro. Grazie a te Gigi!]

[Il limerick è un componimento "nonsense"  e che deve suscitare ilarità anche con battute volgari o a doppio senso - composto da tre endecasillabi e due settenari con rima AABBA. Dove i versi con la rima A sono endecasillabi e quelle con la rima B sono settenari. Ci sono molte regole da seguire una è che il primo verso deve fornire l'esatta ubicazione - reale o di fantasia - dove vive il protagonista mentre nell'ultimo si esplicano maggiormente le sue peculiarità]


2

Non trovo il nido
della  balena bianca.

Passa la notte

Friday, March 06, 2009

Stupro autorizzato






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Con avida concupiscenza
e bavosa ingordigia ha
profanato l'uomo
il corpo virginale.

Insozzandone le carni
con le  luride impronte
 ha strappato alla terra
i suoi verdi polmoni.

Vane le suppliche di Gaia
per sbarrarne il passo.
Arrogante l' ha deflorata
tappandole la bocca

con il color dei soldi;
attutendone le grida
col rumore metallico
di cingoli e di seghe.

Testimone silenzioso
il Grande  Fiume
ossario per i suoi figli uccisi.


b



Brillano schegge
di cristallo nel sole

Fragore d'onde


a



Noto dissenso
al verseggiar straniero

Sferzante il vento


1

Sa di lamento
quel lacerar di carte.

Albero morto

Potrei squartarti
per trovare il tuo niente.
Disintegrarti


Servirebbe tenere
il vuoto nelle mani?

Tuesday, February 24, 2009

Buco nero dentro

Anche tu, si, proprio tu,
sei l'altra parte di me.
Eppure tu, proprio tu,
quanto male mi fai!

-Strappandomi l'anima -

Aquilone nel vento
sfuggitomi di mano
mi hai lasciato solo
un vago ricordo di te.

- Quanto male sento -

In quel confuso ricordo
trascorrono pigri i giorni
chiusi in abulici pensieri
che non hanno riscontri.

-Buco nero dentro-

In giornate stremate
calciando la noia
scivolano lente le ore
e si chiudono gli occhi

Solo tu, tu non sai,
quanto male mi fai.


Buco nero dentro.

Monday, February 23, 2009

Non si calciano le pietre






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Nell'alchimia del mondo
Lachesi tesse i destini
facendo incrociare
i passi degli umani.
Non a tutti è concesso
questo grande  privilegio.

Ancora meno sono quelli che
ravvisano il momento in cui,
brandello d' anima  raminga,
in istante fugace, sfiora
se stessa e lesta sparisce,
risucchiata nel vortice della vita.

No amico mio, no.
Non si calciano le pietre.
Non si estinguono così i debiti,
lasciando insolute le cambiali.
Sfuggire non si può al proprio Destino
finché il tutto non sia tornato all’Uno.
[En to Pan]

Sunday, February 22, 2009

Sapore d'estate

Colore...colore..colore



Acrilico su tela 100x70
[cliccare sull'immagine per vederla nelle sue dimensioni]

Ramo di Vita

Quanto amo l'odore dei colori!



Acrilico su tela 70x100
[cliccare sull'immagine per vederla nelle sue dimensioni]

Saturday, February 21, 2009

Jo non sacciu

Jo non sacciu
si chiddu chi sentu
è passioni d'amuri
o sulu turmentu.

Si tu lu me ciatu,
si tu la me siti,
luntanu di tia
paci non aiu.

E nesciu fora,
m'affacciu o balcuni
circannu 'nto cielu,
circannu 'nto mari,
l'occhi toi beddi
chi non mi fanno
arraggiunari.

Traduco per chi non conosce questo dialetto:

Io non so
se quello che sento
è passione d'amore
o solo tormento.

Tu sei il mio respiro
tu sei la mia sete,
lontano da te pace non ho.

Ed esco fuori
mi affaccio al balcone
e cerco nel cielo,
e cerco nel mare,
gli occhi tuoi belli
che non mi fanno
ragionare.

Thursday, February 19, 2009

INTRATTENIMENTI



I nviti

N egligentemente

T ralasciati

R itornano

A ssillanti

T roncando

T atticistico

E scamotage

N ebulosamente

I nventato.

M ascherando

E gregiamente la

N oia

T ristemente

I ncedo.

Chi si vuol cimentare?  Continuate dall'ultima parola cercando di rispettare nel contenuto il significato della parola stessa. Vietato uscire  fuori... tema.

La maschera della seduzione



Dura poco, davanti allo specchio,
il riflesso del tuo colorito smorto.
Truccata e imbellettata
indossi ammaliante sorriso.

Adorni le vuote mani
di rubini e diamanti
imbrattando la lingua
di viscido miele
per dipinger murales
di falso buonismo.

Sguardo indagatore,
leggo nei silenzi,
percepisco pensieri,
e vi scorgo anima
sterile e nuda.

Inutile maschera,
agli occhi miei,
la tua.

Monday, February 16, 2009

Carnevale e... Maschere





Si ritrovò come per magia ad aggirarsi dentro uno stabilimento in cui gli operai indossavano le vesti dei preti, dei benpensanti, delle suore, c'erano perfino i farmacisti, gli avvocati i parrucchieri ed i barbieri. Insomma la media ed alta borghesia era tutta lì. Perfino gli avventori dei bar, la peggior specie. Tutti intenti a modellare volti... Guardò meglio, sbirciando sopra le spalle di una dama della carità che intingeva, con le sue mani ben curate e dipinte,  un pennello in un calamaio con il quale si affrettava a decorare il volto di una bimba rubiconda... Non erano Volti ma... Maschere.
Strano, sapeva che l'uso di creare le maschere si perdeva nella notte dei tempi. Che le medesime venivano usate già dagli antichi attori greci ma non aveva mai saputo  che gli addetti a tale compito fossero tutta gente che nella vita di tutti i giorni era occupata in altri mestieri.
Decise di chiedere delucidazioni al riguardo, ma... a chi?
Di sicuro al reparto collaudo. Chi meglio di loro poteva spiegarle la presenza di tutti quei personaggi lì, in quella fabbrica?
Seguendo le indicazioni che si trovavano su dei cartelli appesi vicino alle porte si diresse verso i piani superiori. Segreteria... Presidenza... Economato... Sala prove... Entrò, le più alte cariche erano lì rappresentate, seduti in prima fila osservavano ... la Terra!
Scivolò silenziosa nella prima sedia dell'ultima fila. Quella vicino alla porta da cui proveniva. Seduto accanto un piccolo signore, in abito nero con la camicia di un bianco immacolato si puliva energicamente gli occhiali spessi. Decise di vincere la reticenza  per chiedere a lui spiegazione.
- Vede mia cara - esordì questi - Nel nostro stabilimento produciamo le maschere che poi ciascuno di noi indossa tutti i giorni da quando ci svegliamo fino all'ora in cui stanchi ci rifugiamo tra le braccia di Morfeo. Questo ci permette di tenere sotto controllo il nostro vero Io. Quello che emerge solo nel mondo onirico.
Quello stesso Io che ha la sfronattezza di manifestarsi solo durante un determinato periodo dell'anno.
Tacque mentre alitava sui vetri dei suoi già brillanti occhiali.
Ne approfittò per chiedergli:
 - Quale?
- Durante le feste carnecialesche - gli rispose lui, stizzito per una domanda che, molto probabilmente, reputava inutile. Indi riprese con tono concitato come uno spettatore ad una gara ippica nel momento in cui il cavallo che davano per favorito , e su cui lui aveva puntato la giocata, viene sorpassato solo per la testa da quello che lo seguiva.- Guardi lì - mentre le faceva vento con l'indice puntato verso la platea.
Lei allungò un po' di più il collo sopra le alte teste coronate:

Ed ecco il demone
ed i folletto.
Il fratino
e l'angioletto.
Sotto braccio
in allegria
scorribandano
per la via.

Ed è festa.
Ed è baldoria
per il povero e la signora.
In questo giorno di Follia
anche il ladro e l'onestuomo
con la vergine e la maliarda
tra lo spasso e la baldoria
di una tarda goliardia
si scambian baci;
condividono sorrisi.

Tutti uniti,
tutti contenti
in questo solo giorno dell'anno
beffe del Conformismo si fanno!

La voce di lui le giungeva stridula ed irata mentre, paonazzo in volto e con lo sguardo disgustato, gli indicava tutta una serie di personaggi che vociavano al centro della platea...



Sorrise scuotendo la testa e silenziosa scivolò fuori da quella tribuna per sparire così come era giunta...





Saturday, February 14, 2009

Non so dir : ti amo



Langue il pensiero,
scemano, onde nella risacca,
le parole gravide d'amore.

Digradano teneramente
le emozioni quando i miei occhi
fissano la tua limpida pupilla.

E mi perdo, naufraga,
in quell'azzurro mare
senza orizzonti a cui
ho affidato il mio cuore.

Friday, February 13, 2009

Di luci e d?ombre è l?Eros

L’autunno colorava di rosso
le prime foglie prestandosi,
complice, per annodare
la trama dei nostri destini.

Vite vissute in proiezioni
in technicolor sotto i riflettori
di benpensanti  e perbenisti
riprendevano lustro originario.

.***
Ornò Iride il senno giovanile.
Incendiò Eros, sensi e cuore,
col sacro fuoco dell’Amore.

Psiche
generando nuova Vita
  ha reso
omaggio alla Terra,
che avida ora ne succhia la linfa.


***
Ritornato è l’autunno, spoglio l’albero.
Eros, allontanato di soppiatto,
ha lasciato a Psiche solo una soffice
piuma d'oca sul palmo della mano.

Wednesday, February 11, 2009

San Valentino

Eros e Thanatos

Eros e Thanatos due
denominator comuni:
il colore e la passione.

Il Rosso del Fuoco che tosto
divampa ed ottunde, velando,
i sensi , il cuore ed i pensieri.
Passione genitrice del Piacere.

Sale cieca voglia di sfinirsi,
cresce il desiderio di annientare,
e giacciono esangui i corpi
su un sudario in letti disfatti.

Scemato Eros, così Thanatos,
la mia mente traccia
un grafico cartesiano,
ripercorrendo a ritroso il cammino
dalla Genesi all'Apocalisse.

Monday, February 09, 2009

Sunday, February 08, 2009

Mio suocero

Mio suocero è un uomo
nei cui tempi, ne son certa,
pochi ce ne sono stati uguali.

Né la guerra, né la prigionia
hanno indurito il suo animo
fanciullo. Nè ho  udito mai
dalle sue labbra un lamento.

Il supereroe dei nipoti tutti
non ha mai spento delle
labbra il candido sorriso.

Sempre arzillo,
sempre paziente,
così è andato incontro
all'avanzar del tempo.
Fino a ieri. O forse ieri l'altro?

Ora è lì, inerme e senza più coraggio.
Non vede, non sente,non mangia.
A stento parla. Signora Vecchiaia,
in un fiat, ne ha succhiato il di lui vigore
agli occhi increduli di chi gli vuole bene.

Ecco... si riprende e torna la speranza.
Riascolterò la sua schietta risata?
Lo rivedrò, indefesso, prendersi beffe
dell' inflessibile Atropo? Trepida attendo…

Io so

Io so quando la Nera Dama,
avanza silente e netta recide.
Ne sento l'eco sua vicina.
Capto il suo silente passo.
Rabbrividisco alla brezza
che ne preannuncia l’arrivo.

Ha un odore particolare,
tra l’acre e il salato,
ed i colori del lutto.

Il canto della civetta
accompagna il tormento
di chi giace sofferente,
i pianti repressi, i lamenti,
 degli addolorati parenti.

Tra angoscia ed orrore
Ella avanza esultante,
dritta e fiera, sul suo carro
trainato da neri destrieri.


Rimane il cuore
orfano pietrificato
che le lacrime balsamiche
son state barattate tutte
nelle piazze del mercato
della Vita e della Morte.

Sunday, January 25, 2009

Se mi ami

Sei mai riuscito, o uomo,
ad imprigionare il vento?
Hai impedito mai all'aquila
reale di librarsi nel sole?


Non puoi chiedere al fiume
di fermarsi quando in discesa
libera corre verso il mare.

Nè bloccare l' onda
che frange tra gli scogli,
o  intimare di gettare
l'ancora in mezzo al mare.

Costringere la farfalla
a non battere le ali è una cosa
che non puoi fare.

Mai  obbligare potrai il cavallo
a tenere bassa la criniera
quando libero nella prateria
gareggia con l'aquila e col vento.

Allora, se mi ami, non
pretendere ch'io mi conformi
a questo mondo
così convenzionale!



Saturday, January 24, 2009

Mi manca di te

Mi manca di te la tua gioia di vivere
e l'intima armonia della tua essenza.
La dolce pacatezza del tuo parlar sapiente
l'acutezza tua sottile a scandagliar la psiche.

Mi manca di te il tuo riso sbarazzino
la tua voglia di giocare a nascondino.
Tra frizzi e lazzi  di porpora e velluto
arguivi ogni mio pensiero taciuto.

La voce tua profonda echeggia
in questa stanza fendente scheggia
frantumando sogni e pensieri
che credevo possibili: fino a ieri.

Mi manca di te la donna che sarei stata.
Or sopita sto in una -tèca disidratata.


Tuesday, January 20, 2009

Sulle illusioni e le delusioni

Le illusioni sono solo la trama dei sogni.
 Per evitare le delusioni dolorose non nutrire aspettative.

Fluide emozioni


[my graphic]

Nella parete di mattoni,
nicchia con  volta ad arco
ed una piccola finestra
per guardare il mondo fuori.

Fogli di carta sparsi
l'immancabile biro
i libri miei prediletti
per scrutare dentro me.

Pensieri ingombranti,
parole che stentano ad
uscire, immagini sfocate
col tramontar del sole.


E cerco in vecchi tomi
ricordi di fluide emozioni

Friday, January 09, 2009

Sul rancore

Si vuol male chi si nutre di rancore.

Vivere nel rancore equivale a vivere in una serra priva d' ossigeno.

Il rancore avvelena anche il miele più dolce.

Invidia e rancore vanno sempre a braccetto.

Cova rancore e partorirai serpenti.

L'idea che qualcuno possa  provare del rancore è sufficiente per uccidermi