Showing posts with label il senso della morte. Show all posts
Showing posts with label il senso della morte. Show all posts

Wednesday, September 20, 2017

Vivo così



morire_ridendo 

Ancorata
tra passato e futuro,

mi districo a vivere

il presente.


Conquista di lacrime versate

è il Diritto di morire ridendo.

Tuesday, November 01, 2011

Lascito testamentario

Nell'alternarsi di solstizi
e di equinozi ho vissuto.
Ora, accompagnandomi alla fossa,
non offrimi corone


ma opere di bene.


 

fiori-olandesi-arcobaleno

Enigmatica dama

 

70589378_68a6939551


Martellante il pendolo,


sospeso a un filo di bava,


scandisce il nostro tempo


 

Torna il pensiero  a quella


che con  netto fendente


or recide ogni cosa.


 

Non  adusa a bussare


non chiede  permesso.


Avanza silenziosa


Entra e lascia sgomento.

Saturday, October 29, 2011

Cimiteri il 2 Novembre

Sotto la bianca stele


solo un vocio sottile:


Di pianto di-vento infantile.


 

Baluginio d'un lume


tra quelle antiche ciglia


col profumo di fiori nuovi...


 

crisantemi1

Monday, November 02, 2009

Tinteggio questa notte un sudario

Vano cercare nel pianto della sera
le ceneri che il tempo ha sparso sulla terra

Vano continuare a sperare nel ritorno
di chi ti ha detto addio un lontano giorno

Si sfaldano come l' unghie le certezze
mentre continui a elemosinar carezze

Nel declinare senza fiato della primavera
snoccioli, senza sosta, rosari di preghiera

Tracce di  rimmel nero segnano il contorno
di labbra umide senza nessuno attorno

I clamori dei pensieri, alle lusinghe avvezze,
tacciono, sopraffatti dalle certe insicurezze

Nell'attesa che cali il sipario,
con colori misconosciuti  ai pittori,
tinteggio questa notte un sudario.



Saturday, August 01, 2009

E poi da morta


E poi da morta seppellitemi
in alto. In quel piccolo cimitero
di sabbia accanto a mio padre
con la vista immensa del mare.

Accanto a lui che nella morte
mi sia restituita - ultimo gesto
di generosa offerta da parte della vita -
la presenza che mi è stata negata.

Con la vista sul mare per tornare
a guardarlo in sua compagnia
come accadeva da bambina
così non temerò la solitudine.

Con la vista sul mare, in quel
cimitero terrazzato, non temerò
il pensiero del mio corpo chiuso
dentro una bara e senza aria.

Fragranza di zagara
e ginestre bagnate
di rugiada nell'alba
trascinerà la brezza
marina a dissetarci.

E dormiremo abbracciati.

Friday, July 03, 2009

Marinaio issa l'ancora

Signori si scende,
si cambia carrozza.
Attenti allo scambio:
a destra l'imbarco
a sinistra il diretto
per ReggioCalabria.

Labbra arse di sale,
salsedine appiccicata
addosso.Pelle ambrata.
Vestiti tinti di nero.


Nero indelebile. Nero,
uguale al grasso delle rotaie
dei treni di quella stazione
che non conosce la morte.


La robusta ancora
e la piccola valigia
dentro ignota angoscia
e sconfinata paura.


Andare e venire
in cerca perenne
di ferma stabilità.
Marinaio issa l'ancora.



Saturday, June 20, 2009

Formiche

Ha valore la vita
di un insignificante formica?
A migliaia invadono il formicaio
Chi riesce a distinguerle una dall'altra?

Così è degli uomini l'esistenza grama.

Rotolano su terreni accidentati
con mani sporche detergono il sudore
dipingendosi così sul volto... la maschera.

Brulicano e si sbracciano per uscir dalla massa

Celano le rughe il racconto della vita
mentre negli occhi, fari senza petrolio,
non traspare più il guizzo dell'anima.

Sotto un tumulo si spegnerà  il  ricordo

E duplicano i loro spermatozoi ed il loro DNA
tentando di sopravvivere alla morte sovrana:
compendio di  paranoiche manie

Tornano polvere e cenere, coi giorni, le parole.

Tutto passa eppure tutto tornerà.
Riprenderà il ciclo dell'esistenza grama
fino a che non verranno spezzate le catene
della bramosa concupiscenza della vita.

Io non tornerò: dissolto in bagno d'acido sarà il mio Io


Friday, June 19, 2009

La lumaca



[Olio su tela 70X50. Chiedo venia ma non sono una brava fotografa...]


Avanza lenta e sinuosa
brecciando brume di ricordi
che credevo cancellati.

Nel minuscolo giardino
tra l'erba fresca di rugiada
eccola  far capolino :
la lumaca.

 
Risuona nella mente
la vecchia cantilena
che tu, che noi, bambini,
recitavamo a squarciagola:

- Bucalaci nesci i corna,
dui pri tia e dui pri to' nonna.
*

Mastico zucchero filato
di forchette di dolore
che mi lasciano in bocca
il gusto salato della caliggine.

Da tempo immemore,
vivo il presente dando le spalle
a quel futuro che avrei voluto.

Funambolo sospeso nel vuoto resta
il pensiero incapace di guardarsi dentro.

*[Una cantilena popolare, credo calabrese, perdonatemi ma la mia infanzia è un mixer vissuto in sospensione sullo stretto di Messina, per cui a un certo punto non distinguo il dialetto reggino dal messinese. La cantilena si riferisce ad un gioco che si faceva da bambini stuzzicando le "antenne" della lumaca che al contatto le ritraeva per poi farle rispuntare lentamente.]


Salva

Tuesday, April 07, 2009

Caducità


Si cerca la trave
nell'occhio del fratello
e si invidia l'erba
più verde del vicino.

Si sputa sangue
per accumular quattrini
Si sudano sette camicie
per costruirsi dimore  belle.

Si spendono soldi
in estetisti e in abiti
per essere "à la page".
Si fa la dieta per sfoggiar
la silouhette.

In un mondo sempre
più competitivo
ha perso l'uomo
il vero punto di arrivo.

Che tu sia rosso, giallo,
nero o bianco,
che tu sia brutto
oppure bello,

che sia nato in una reggia
o in una stalla
ricordati fratello:
è solo un soffio
il tuo destino.

Trema la terra
e tu ritorni nudo
come sei venuto.

Sunday, February 08, 2009

Io so

Io so quando la Nera Dama,
avanza silente e netta recide.
Ne sento l'eco sua vicina.
Capto il suo silente passo.
Rabbrividisco alla brezza
che ne preannuncia l’arrivo.

Ha un odore particolare,
tra l’acre e il salato,
ed i colori del lutto.

Il canto della civetta
accompagna il tormento
di chi giace sofferente,
i pianti repressi, i lamenti,
 degli addolorati parenti.

Tra angoscia ed orrore
Ella avanza esultante,
dritta e fiera, sul suo carro
trainato da neri destrieri.


Rimane il cuore
orfano pietrificato
che le lacrime balsamiche
son state barattate tutte
nelle piazze del mercato
della Vita e della Morte.

Friday, July 04, 2008

Desolazione


 


Chi sono io che mi aggiro


Tra le rovine di queste colonne


Qui nella valle dei templi


In cui l’uomo ha costruito


il suo tabernacolo vivente?




Chi sono io che esule vago


In questi campi sterili


Abbandonati all’incuria


Del tempo, tra le macerie


Di sogni, speranze, illusioni?




Non sono nessuno, né valore


alcuno ho, per cui conduco


I miei passi lievi, inosservata.


Scruto, pondero, rifletto,


s’intristisce il cuore: Desolazione!




Solo brullo e arido paesaggio


ciò che mi circonda in questa


solitudine che mi sono scelta


mentre, novella Cassandra,


profetizzo per me stessa una fine


ignota e sconosciuta.


Nessuno di me dirà un giorno:


qui visse!



Friday, May 02, 2008

Sul finire del giorno


Pelle cadente su


rami rinsecchiti.


Ventre flaccido su


 Inaridito utero.


Bocca sdentata.


Canuto il capo.


Lo sguardo spento,


la schiena piegata


dal giogo della vita.




Pensiero guizzante:




sul finire del giorno


e ciò che rimane per


affrontare la Morte


prima che il senno


vada scomparendo.





My fears

Sunday, December 23, 2007

Maestra, Babbo Natale esiste?


Dimmelo tu maestra,

Babbo Natale esiste?

 

Ritorna indietro il pensiero

E mi rivedo piccina.

Mia madre col  vestito nero

ed i pastori abbandonati

nel presepio, in una casa

in cui è sceso il gelo.

 

E ricordo mio padre

Ed i suoi occhi azzurri.

Rivedo il suo sorriso

e risento le sue carezze.

Dimmi papà, quando arriverà

Babbo Natale? Principessa,



verrà di notte, ma noi non

lo vedremo. Ma noi ci

nascondiamo! No, lui ci

sentirebbe e se ne andrebbe

per non tornare più.

Non lo vidi Babbo Natale.

 

Lui non venne in quella

 notte in cui lo attesi.

Silenzio. Solo silenzio.

E il niente. Oltre il nero

del lutto in quella casa

divenuta fredda.

 

Ti guardo. Vorrei gridarti:

Svegliati, la vita è tutta

Una menzogna. Non credere

Agli adulti, apri gli occhi e

Guarda. La vita è una commedia

E il mondo una tragedia.

Guerre, odio e sopraffazione.

Lacrime, silenzi e delusioni.

 Ma tu stai lì, in trepidante

attesa, candido sguardo

occhi spalancati,

delegando me a padrona

dei tuoi sogni. Ti rispondo,

camuffando il tono.

Esiste bambino mio. Babbo

Natale esiste. Stai tranquillo.

E torni a sorridere

Nel cuore la tua certezza.




Io ingoio una lacrima.

Tuesday, July 03, 2007

Tempo ed Eternità

 




Si srotolano i giorni


trovandomi  inerte davanti


 al Tempo, nel cui morso


l'anima  è rimasta imbrigliata.




E' stato un viaggio lungo, per nulla


agevole, quello che mi ha condotto


qui, in questo tempo aguzzino che


non mi lascia neppure respirare.




Mi assilla... mi rincorre... mi mette


alle strette travolgendomi l' essere.


Mi dimeno... mi dibatto... non


mi arrendo al suo dominio tiranno.




Indifferente continua, inesorabile,


la sua corsa ai confini del mondo


fino alle porte degli spazi siderali.




Attraverso sentieri ignoti


mi sospinge in nebulosi


ed eterei mondi in cui lui


si dissolve e svanisce.


Solo qui io vivo


assaporando la bramata libertà


... nell'Eternità.

Friday, March 16, 2007

19 Marzo


Non uso più le mani per

contar i giorni...divenuti

anni...

Ormai è un calcolo che

tengo bene a mente...

Anno dopo anno...

Si festeggiava ai tuoi tempi

questa festa?

Credo di no...altrimenti

me ne sarei ricordata...

Anch'essa archiviata nella

mia memoria...insieme

a immagini...cartoline

sbiadite dal Tempo...

Poche invero...

come pochi son gli anni

che il Destino ci ha

concesso di vivere insieme.

Sempre pochi per un

cuore di figlia che

non ha smesso mai

di amare un Padre

il cui volto ormai non

è nemmeno più un ricordo.

Guardo le tue foto

ma non c'è vita in quegli

occhi fermi nell'obiettivo...

Rivoglio la tua Vita...

Morte restituiscimi mio

Padre!

Tuesday, September 12, 2006

Dov'è il mio cuore



 


Seduta davanti al silenzio


contemplo il mio riflesso in uno specchio


immaginario...



Cerco il mio cuore...


  Quante volte l'ho fatto...


    Trovandolo ...


         Riperdendolo...



Rivango il  pensiero...


tolgo pietre ed erbacce


cresciute sopra ad una...


 TOMBA...



            E' lì che l'ho lasciato...


     Lì mani impietose l'hanno seppellito...


Quando ancor bimba


contemplavo il futuro...



 Chiari e trasparenti occhi grigi


mi  incatenavano...


le mie carezze ed i miei baci


su quei biondi capelli


posavo...


... mai sazia...



Lui ... il mio Re...


      ed io la sua piccola Principessa...



Poi d'improvviso il NULLA...


 


Ripercorro or la strada ...


   Piccole braccia a cercar


        nella notte...


           quel corpo...


              quelle carezze...



Lacrime fredde sulle guance asciugavano


mentre le mie mani toccavano


il posto vuoto e freddo


della Morte...



Morì...


      alla fine di novembre...


 


Crebbi...così...


guardandomi attorno indifferente...


uccello caduto dal nido...


 


senza più nido...


 


Piccola principessa


   senza più il suo Re...


      senza più il Suo Regno...


 


               Crebbi...


         Qualcosa in me si risvegliò...


     la Vita...


reclamava i suoi diritti la milady...


 


Cercai di riscaldare


   il freddo della Morte...


       ...Invano...


 


              Io aprivo la porta


        ed il destino mi schiaffeggiava...


    ...la richiudevo...



Poi...poi arrivasti Tu...


mi prendesti...


a modo tuo ti prendesti cura di questo corpo


senza CuOrE...senza ViTa...



Tornai a vivere ...


    a sognare...


       Volarono alti i sogni...


           forse troppo...



           Or c'è che dice che


      non ho "disponibilità...emotiva"...


Ridono le mie labbra...


mentre questo cuore riesumato


piange disperato...


[scritto il 30 Luglio 2005]