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Wednesday, September 20, 2017

Vivo così



morire_ridendo 

Ancorata
tra passato e futuro,

mi districo a vivere

il presente.


Conquista di lacrime versate

è il Diritto di morire ridendo.

Monday, August 01, 2011

Scacco matto

Oggi

come ieri

e ancor ieri l'altro

m'assale viva la brama

d'indagare,

frugare,

scavare,

comprendere

i tuoi ingranaggi cerebrali.


Rompere alfin  quel muro

ove s'arresta il suono.


Lo sguardo,

sul tuo bel viso,

fermo se ne sta.

Attende un battito

di ciglia...

Un pulsar

di vena...

Che, dalle carnose labbra,

un fremito esca.


Tu, dritto e fiero,

nel tuo silenzio arroccato

infliggi al mio cuore

l'ennesimo

scacco matto.


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Thursday, July 14, 2011

L' Amico

Come la rondine che va


in cerca di cieli limpidi,


di mari caldi, di prati verdi,


poi,  al cambio di stagione, torna,


così è l'amicizia vera:


Oltre ogni legame


Senza alcuna barriera.


S'allontana l'amico,


ma non è un addio,


bensì un arrivederci


alla prossima fermata


Si sale


si scende


ci si perde


ci si ritrova


Tu,


sei solo un  clown:


chiuso il tendone


ri-pulisci il menzognero viso...


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Friday, April 08, 2011

Dolore


sogni_dolore_dreams


 

In un tempo supplementare


sfoglio pagine di gioventù non mia


Illusioni di vita...


Parabola sospesa in stallo


mi nutro d'amor rubato al giorno


Respirando  in apnea...


Intingo le dita


in pozzi sterili per placare Sete


assaporo l'acque salmastre...


A piedi scalzi ri-percorro strade


che mi conducono in nessun luogo


Altrove conduco i miei sogni.


Dissemino parole al vento


masticando fiele


e partorisco Dolore.

Friday, October 22, 2010

Chiudete il sipario

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Percuote l'uscio il Tempo.


Spingendo con forza i battenti


m'inonda e sommerge l'anima


di isteriche risa, di lamenti.



Attori improvvisati,


consumati interpreti,


mi inchiodano, ammutolita,


al centro del proscenio.



Tra gli applausi di un pubblico


che si professa competente


fisso lo sguardo, smarrita,


fermandolo su  volti indifferenti.



"Chiudete il sipario:


Io non so recitare!".



Saturday, October 02, 2010

Non c'è anestetico






E' incognito e misterioso



il silenzio che m'avvolge stanotte



quando, qual giovane amante,



il confortevole letto mi accoglie.



 



ed affiorano voci lontane



entro conchiglie d'acquasantiera



 



Fagogitando le emozioni sopite



nel flusso d'ingannevoli sogni



si arrestano le  ore, stupite,



 



Tintinnano afone gocce



su tetti di vetro e di latta



 



Si scuote l'assonnata ragione,



stordita dalle ciarlatane parole



che sciolgono le  bende pietose.



 



Risuona su un tamburo battente



sempre l'identica nota



 



Prorompe con rabbia il dolore



Dolore che sa di latte e d'antico



cristallizzato come un embrione



refrattario a qualunque anestetico





Monday, November 02, 2009

La sola verità

Se un giorno ti diranno di me, amor mio,
che sono stata una donna intraprendente
non credergli, amore mio, non vuol dire niente

Se qualcuno verrà a dirti che ero intelligente
ridigli in faccia, come faccio adesso io

Se ti diranno che sono stata un' artista
anche qui mentirebbero che degli artisti
nulla possiedo tranne l'inadeguato vivere

Se poi ti diranno che sono stata bella,
amore mio, sarebbe una grande balla.

Il mondo elogia i morti
ma sputa in faccia ai vivi
quando non servono più
Questa è la sola verità
e te la dice mammà

Thursday, October 29, 2009

Io, chi sono?

Calano silenti le luci

su questa città addormentata
su questa gente che tutto ha svenduto
su questo vecchio volto riarso dal pianto

Digradano le luci, s'annebbia la vista
che confonde l'ombre dei pensieri
con lo strazio dell' anima: morta.

Al calar delle tenebre 
muoiono i confini di questa  realtà
da cui fuggo paralizzata, basita,
ahimé, estranea a me stessa.

Corrosa dall'inquietudine
m'interrogo invano:
Chi sono dunque io?
Dove vado? Tacciono le ombre.

Ammutolisce la notte
Nell'immobilità del silenzio
Nessuna voce risponde.






Tuesday, September 08, 2009

Settembre 2009

Folate di vento oltre le nuvole
spingono i pensieri,
rendendo inafferrabili i sogni,
che si schiantano
contro il muro del pianto

Ed è brina che si sbriciola
tra le mani sterili.
Cinerea polvere che scorre
ostruendo le vene
all'imbrunire del giorno

Ed è greve l'esalar del respiro
che comprime il cuore
sotto il giogo di un dio beffardo.

Imperterrito settembre avanza


Wednesday, September 02, 2009

Mare Nostrum


Non può il mio mare
essere una bara
Nè le sue acque
colorarsi rosso-sangue


Nè il suon dell'onda
può essere attutito
da grida di dolore,
dal pianto del bambino
dall'urlo del fuggiasco.


Nel Mare Nostrum
solcato da lussuose navi
si stagliano nitide
le vele all'orizzonte
saltan i delfini sull'onde .


Vi trovano dimora le sirene
tra i coralli e le stelle marine.
In questo nostro mare no,
l'uomo non può edificare
alcun cimitero umano.


Tuesday, July 28, 2009

Immagina

Immagina la mia testa
rotolare giù sfracellandosi
con gran tonfo ai tuoi piedi:

e si squarciano le ossa

Come spermatozoi i pensieri
guizzano disorientati tra la folla
che si affretta a raccoglierli
prima che si sparpaglino.
 
Di cosa hanno paura?

Che male fanno?


Sono sterili e fragili creature
che non trovando il loro
habitat naturale pian
piano perdono vigore.

Li vedi?

Boccheggiano ansanti,
fanno fatica a respirare,
guarda, già uno muore
mentre un altro lo segue.

In un' istante non c'è più nulla.
Nulla più è rimasto. La bocca
tace.In un controtempo s' ode
sincopato il battito del cuore.

Dammi la mano

Se d'improvviso le mie idee
mi succhiassero il cervello.
Se io uscissi fuori di senno
Benderanno il mio corpo
con la camicia di forza o
m'imbottiranno di sedativi
condannandomi a vivere
la vita di un vegetale?

Ahimé quanto incerta è
questa vita mortale!
Basta poco per ridurci
un vecchio colabrodo.

Fili di nero fumo i pensieri
si alzano lenti nella notte
paralizzando l'istinto naturale
dell' atavica sopravvivenza.

Come una volpe,
braccata da una muta,
tremo e piango di paura,
in mezzo al sentiero.

Non ho bisogno di parole
per vincere il terrore
mi basta sentire la tua
presenza accanto a me.

Dammi la mano.

Friday, July 03, 2009

Marinaio issa l'ancora

Signori si scende,
si cambia carrozza.
Attenti allo scambio:
a destra l'imbarco
a sinistra il diretto
per ReggioCalabria.

Labbra arse di sale,
salsedine appiccicata
addosso.Pelle ambrata.
Vestiti tinti di nero.


Nero indelebile. Nero,
uguale al grasso delle rotaie
dei treni di quella stazione
che non conosce la morte.


La robusta ancora
e la piccola valigia
dentro ignota angoscia
e sconfinata paura.


Andare e venire
in cerca perenne
di ferma stabilità.
Marinaio issa l'ancora.



Friday, June 26, 2009

Agorafobia intellettuale

  Ruotano le stagioni
perennemente sospesi
su una chiatta che tenta
una conciliante mediazione
tra l'impulso dell'animale
e la non-coscienza della ragione.

Riempio il tempo con zolle
di mere azioni e non-pensiero.


Saltimbanco tra l'essere
e l'apparire, preda di una frenesia
sottile,  mi allontano dalla massa.
Celando bene  il mio disagio - figlio
di un' agorafobia intellettuale -
non comprendo cosa mi fa più male.

Avara di slanci e di parole
chiudo l'uscio e mi taglio fuori.


Giace,  in camera da letto,
dismesso, il vestito di scena
colorato, mentre, riflesso
nello specchio, vedo sfocato,
il mio dolore mummificato.

Monday, April 20, 2009

Caleidoscopio

Ho deciso. Oggi realizzo
un caleidoscopio a mio
stretto uso e consumo.
Ritaglio pezzetti di vetro
dai colori vividi e forti:

Triangoli verde smeraldo,
come la speranza che arranca.
Cerchi soffusi di rosa antico,
per un' apparente ottimismo.
Quadrati d'acquamarina,
serenità a fatica conquistata  .

Avvolgo i prismi di specchi
con filo dorato; pratico un foro
al centro della mia mente.

Ahimè, come sono stata incauta!
Ecco la nebbia che fitta avanza
e ricopre gli splendidi colori.

Si liquefa  il mio arcobaleno.

Friday, March 13, 2009

Mea culpa



Lascia che ti racconti, figlio,
della pena che mi lacera le carni.
Lascia che ti parli di ciò che provo
quando mi perdo nel pozzo fondo
degli occhi tuoi tristi  e neri.

Delle sofferenti doglie
che mi comprimono le  viscere
quando la mano tendi ad afferrar
quel tozzo di pane, duro e nero,
sotto lo sguardo indifferente
di chi dedito è a pranzi luculliani.

Guardo le mie mani vuote
sentendomi impotente.
Solo una lacrima a confondersi
con le tue, ma non servirà a saziare
la tua fame, né alla tua sopravvivenza.

Pace a te! In quell' arida terra
riposa un corpo nato condannato,
ed anche per colpa mia,
prematuramente sotterrato.

Thursday, September 25, 2008

Sunday, July 27, 2008

Vuoi



Vuoi che ti racconti senza veli:


della rabbia, dell'amarezza


o dell'inconsolabile tristezza


che la fanno da padroni in me?


 


Vuoi che ti narri


del come e del perché?


 


Vuoi che ti sveli i desideri,


le inconfessate frustrazioni


Le ali tarpate, i sogni infranti,


Le carezze invano desiderate,


le parole affettuose negate,


I voli pindarici, i bagni di fango,


Le umiliazioni subite


e le lacrime bevute?


 


Vuoi che ti parli delle ferite


non cicatrizzate, degli amori


non corrisposti e di quelli finiti?


Vuoi che ti dica del dolore


che nessuno riesce a lenire?


 


Strappami l'anima.


Lacerami le carni.


Cavami gli occhi.


E per ultimo, estirpa la mia lingua


se oserà proferire una sillaba.


Non confesserò nemmeno a te,


Poesia, il  dolore che provo


nel vivere in questo Mondo.



Tuesday, July 15, 2008

Ci sono silenzi...




Ci sono silenzi come macigni.


Comprimono il cuore togliendogli


forza per palpitare.


 


Ci sono silenzi che, come spade,


laceran la pelle riducendola


un puzzle a brandelli.


 


Ci sono silenzi che, come dardi


infuocati, ti marchiano l’anima.


Ti ghiacciano la mente.


 


Loro m’ annientano


Ogni giorno un po’ di più…

Friday, July 04, 2008

Desolazione


 


Chi sono io che mi aggiro


Tra le rovine di queste colonne


Qui nella valle dei templi


In cui l’uomo ha costruito


il suo tabernacolo vivente?




Chi sono io che esule vago


In questi campi sterili


Abbandonati all’incuria


Del tempo, tra le macerie


Di sogni, speranze, illusioni?




Non sono nessuno, né valore


alcuno ho, per cui conduco


I miei passi lievi, inosservata.


Scruto, pondero, rifletto,


s’intristisce il cuore: Desolazione!




Solo brullo e arido paesaggio


ciò che mi circonda in questa


solitudine che mi sono scelta


mentre, novella Cassandra,


profetizzo per me stessa una fine


ignota e sconosciuta.


Nessuno di me dirà un giorno:


qui visse!