Monday, September 21, 2009

Non piangere, anima mia

Finiti i frutti estivi
lentamente si spoglia
delle foglie l'albero.

Rimangono i rami,
rinsecchiti braccia.
Si accingono gli uccelli
ad abbandonare il nido.

C' è terra bruciata a  ricoprir radici
che hanno ancora sete d'acqua.
Lì, in quel rigoglioso campo
ora è sceso cupo il silenzio.

Dove sono gli amici
che ancor ieri l'altro
all'ombra dei tuoi rami
banchettavano?
Dove sono coloro
che t'amavano?
Sono tutti spariti!
Fuggiti via con le foglie
e gli uccelli ormai cresciuti.

Non piangere anima mia...

Friday, September 11, 2009

Nuovo lamento di Giobbe

Dov'eri quando dagli abissi
invocava la salvezza il naufrago
o quando dalle macerie a Te
si rivolgeva la madre
che tra le braccia stringeva
il corpo senza vita
del figlio appena nato?

Non hai udito le grida dei fanciulli
in balia di adulti senza più morale?
Neppure quello delle donne
calpestate e di botte massacrate?

Dove sei Dio quando,
nella quiete della sera,
t'imploro di volger
lo sguardo sulla Terra?

Si strugge il cuore

Davanti all'empietà
e all'ingiustizia sociale
tacciono i tuoi Ministri
asserviti al Potere.
Si fa mercimonio
nelle tue deserte chiese.
Nessuna voce s'alza
a ristabilire l'ordine
nel caos sociale.

E vaga, abbandonato
a se stesso l'uomo
in una notte senza più luce.

Dio, dove sei?

Tuesday, September 08, 2009

Settembre 2009

Folate di vento oltre le nuvole
spingono i pensieri,
rendendo inafferrabili i sogni,
che si schiantano
contro il muro del pianto

Ed è brina che si sbriciola
tra le mani sterili.
Cinerea polvere che scorre
ostruendo le vene
all'imbrunire del giorno

Ed è greve l'esalar del respiro
che comprime il cuore
sotto il giogo di un dio beffardo.

Imperterrito settembre avanza


Wednesday, September 02, 2009

Mare Nostrum


Non può il mio mare
essere una bara
Nè le sue acque
colorarsi rosso-sangue


Nè il suon dell'onda
può essere attutito
da grida di dolore,
dal pianto del bambino
dall'urlo del fuggiasco.


Nel Mare Nostrum
solcato da lussuose navi
si stagliano nitide
le vele all'orizzonte
saltan i delfini sull'onde .


Vi trovano dimora le sirene
tra i coralli e le stelle marine.
In questo nostro mare no,
l'uomo non può edificare
alcun cimitero umano.


Invoco il diluvio

Risplende il sole indifferente
al pianto  della gente per le strade
che urla il suo disagio esistenziale
alle orecchie del padrone strafottente.

Costruisce Noé la sua nuova barca.
Sodoma e Gomorra verranno perdonati
ora che di misfatti ancor maggiori
nell'era moderna la terra si macchia?

Invoco il Diluvio a lavare il sangue
dagli innocenti ingiustamente versato,
a ripulir la strada dalla sozzura
di cui è ricoperto il suolo patrio.

Mi appello a quel Dio
in cui tutti credono
per ottener giustizia
mentre gli chiedo: Dimmi
chi salirà ora sull'Arca?
Chi di noi si salverà
or che piange Atene
ma non ride Sparta?