Tuesday, May 29, 2007
L'ultimo bacio
Wednesday, May 23, 2007
Ti sbagli
Amore mio tu pensi che
dopo aver soddisfatto i sensi
ogni cosa al suo posto torni
come per alchemica magia.
Ti rassereni, ti addormenti,
non ti avvedi delle mie lacrime
... silenti.
Si ferma in gola il mormorar
fioco dei singulti mentre
l'anima, come belva inferocita,
reclama il diritto di essere
riconosciuta cittadina di una
terra saccheggiata e
... vinta.
Tuesday, May 22, 2007
Quello strano non so che
Gelosia
Una signora scomoda la "Gelosia".
Non è mai stata ospite in casa mia.
Come viscido serpente or è apparsa
rendendomi vittima e carnefice.
Stringendoti a sé con impercettibile
morso al cuore, nelle tue vene nelle tue
arterie, ha iniettato il suo micidiale
veleno... Nulla è più come prima.
Oh, lo so bene! I giorni si succedono ai
giorni, le ore alle ore, tutto è come ieri...
come un mese fa... come un anno fa. Ci
credi veramente? O è solo mera apparenza?
Tu dubiti di me...mentre io mi osservo
allo specchio e non mi riconosco più.
Non sono più io, non è mio quello
sguardo spento e quella piega amara
che disegna due virgole agli angoli
della bocca. Lo specchio si è rotto.
Il sogno, infranto, giace ai piedi
dell'altare dove io ti avevo posto
liquefacendosi come neve al sole.
Mi sono svegliata dall'incanto
dissolto da quel livido bagliore che mi
ha gelato il cuore mentre davanti si
para il baratro di una nuova solitudine
dell'anima non più bramosa né desiderosa.
Lady Godiva dismetto gli abiti e mi espongo
alla curiosità del mondo che con pudore
chiude le sue finestre e guarda altrove.
Saturday, May 19, 2007
Sono perplessa..molto. Le disfunzioni di questi due giorni di splinder mi stanno procurando delle sincope... Ieri proprio è stato davvero un colpo al cuore quando nel cliccare sul mio blog mi compariva la finestra con la dicitura che era stato cancellato. Ma la cosa peggiore era che anche sul profilo non lo trovavo più. C'erano tutti i blog a cui partecipo. Quello mio della Korus... originale ,c'era anche il doppione del template di questo mio...ma quello pubblico era scomparso e continua a ripetersi. Ora lo so che se clicco sul tasto refresh tutto torna come prima.. non è questo il punto quanto il fatto che se davvero dovesse succedere? Nel duplicato del template io ho solo il template e non i post con i relativi commenti... quindi perderei tutto. La cosa mi farebbe immensamente dispiacere... Mettermi a recuperare tutto il materiale anche se per fortuna ho diversi altri spazi aperti. Come posso fare per non perdere post e commenti su questo?
Friday, May 18, 2007
Dove mi porta il Vento
Serica piuma.
Soffice nuvola.
Spumosa onda.
Farfalla variopinta.
Goccia di rugiada.
Foglia dall'oblio
del ramo staccata.
In queste metamorfosi
dell'essere io esisto
Nessuno può fermarmi
Nessuno può afferrarmi
perché io vado là
dove mi trascina il vento
e non conosco sosta.
Non ci sono stazioni
né fermate che mi
consentano di scendere
ma molto apprendo.
Sorvolando radente sulle
cose, le sfioro lasciando
una malinconica carezza,
nel cuore una rassegnata
certezza: tutto passa
e nulla resta. Nulla
resterà di me, di te, di noi,
qui su questa terra, tranne il
vivere nel ricordo di quelli
incontrati ch' abbiamo amato.
IO AMO.
Wednesday, May 16, 2007
Ho toccato il sole
Eccolo il mio corpo,
le vellutate membra
ricoperte di diamanti.
Fasciato in leggeri veli
di pura seta orientale
su cui sfumano pregiati
arabeschi, ricamati con
sottili fili d'oro, si muove
leggiadro e sinuoso tra
le onde dell'oceano.
La musicalità delle parole,
la dolcezza dei gesti,
l'ebbrezza dei sensi,
colmano il cuore...
stravolgono la mente.
Come un aquilone sfuggito
di mano e or sospinto
dal vento mi lascio
trascinare lassù, in alto,
tra nuvole e stelle.
Oltre la ionosfera,
nottiluscente nube,
in quella dimensione
dove si incontrano
le anime, io incontro te.
Stringendomi forte
mi porti ancor più sù...
Lassù dove l' abbagliante
luce non si riflette nelle
gocce d'acqua producendo
arcobaleni. Lassù dove
l' occhio umano non giunge.
Lassù posso finalmente dire
che: Ho toccato il sole...
Si... io l'ho toccato!
Questa poesia ha una musa ispiratrice... o forse sarebbe più giusto dire un.. "Muso"... ispiratore. Un mio carissimo amico, molto conosciuto e apprezzato sul web per la sua genialità creativa. Io con affetto lo definisco il "genio maudit della grafica". L'amico Shon/Krypetx che in un momento di "follia" come solo i grandi geni hanno ha eliminato tutti i suoi file da tutti i siti dove postava, tra cui quelli di Deviantart ... Fotolog e Flickr... Grazie Shon!
Ultimo monologo di un diverso
Guardarsi allo specchio e provare quella sensazione strana di trovarti davanti ad uno sconosciuto.
Che schifo quel corpo asciutto e piatto. E quel coso lì che penzola deturpando ancor più l'aspetto. Io non sono quello! No... lo vedo con gli occhi miei interiori.
Gli attributi non sono al posto giusto. Qui c'è stato un errore nella lavorazione. Qualcuno distratto nella catena di montaggio ha messo fuori quel che andava custodito gelosamente all'interno. Dovevano essere ovaie e invece mi ritrovo con dei testicoli e quello che doveva essere il mio utero è diventato un inutile appendice. Dove sono le mie labbra? Dove le mammelle che pur sento di avere?
Nessuno dei suoi cari si è accorto di nulla anche se la postura... il modo di camminare... quello di gesticolare non sono tipici di una identità maschile. Le lezioni di danza classica, iniziate da bambino, hanno giustificato agli occhi dei suoi cari il suo portamento. E' stata la mamma a insistere per fargli fare danza e lui da bravo e tenero figlio aveva ubbidito senza porre obiezione alcuna.
La mamma... profumo di fiori freschi. Usa sempre profumi dolci che sanno di buono.
Quante volte scherzando con lei se li spruzzava addosso e poi a scuola i compagni lo sfottevano "femminuccia" lo chiamavano e lui per difendersi diceva: "E' il profumo della mamma, lei mi abbraccia e mi rimane addosso". Non capiva ancora cosa stesse succedendo ma vedeva i sorrisetti di scherno e le gomitate che i compagni non sempre si davano di nascosto.
Quando si è piccoli ci si sofferma poco su questi particolari. Ci sono tante altre cose a cui pensare. Ad esempio cercare di inventarsi una scusa per giocare con le bambole della sorellina al posto di quelle orrende pistole che gli propinavano ad ogni festa o ricorrenza. Ma bisognava farlo di nascosto di papà. Quando lui non era in casa. Lui, uomo tutto d'un pezzo, orgoglioso della sua virilità. Quante volte l'ha sentito vantarsi delle sue giovanili imprese amorose! Mentre la mamma nasconde il suo imbarazzo dietro impacciati sorrisi...
Chissà che pensa di tutta sta faccenda. Povera mamma, se solo sapesse! Come vorrei poggiare la mia testa sopra il suo petto e raccontare a lei il mio tormento! Sono sicuro che lei comprenderebbe se... se non avesse paura di mio padre. Lui così fiero di avere un figlio maschio che gli garantirà la discendenza.Come prenderebbe la notizia di aver un figlio maschio a... metà?
NO... non lo saprà. O, almeno, non sarò io a dire a lui questa verità.
Ancor ieri a scuola li ho visti i sorrisetti dei compagni e delle compagne. Ho udito i loro commenti, le loro salaci battute al mio indirizzo lanciate. Non so tra le due parti chi mi ferisce maggiormente. E devo andare avanti.
Lo so che dovrei andare avanti ma non ce la faccio a sostenere questa situazione. Troppo il peso di questa mia esistenza. Di questo contenente che non riflette il contenuto.
Dicono che non sono normale e che dovrei vergognarmi di essere così.
Io sono gay ma non lo posso dire. Non alla società "civile". A quella società che va ogni domenica a messa e che si confessa salvo poi a compiere atti ignominiosi fuori. C'è chi va a messa e fuori mente e ruba. Chi si batte il petto in un ipocrita mea culpa e poi di nascosto abusa dei bambini. Chi addita col dito il diverso salvo poi usarlo per i suoi immondi desideri clandestini. Eppure si professano credenti e praticanti! Ma praticanti di cosa? Non c'è coerenza nel loro comportamento ma nessuno li addita a dito. Mentre io che amo il sole e le stelle. Che mi incanto alla vista dei fiori e del mare. Che mi commuovo davanti a un tramonto e piango ascoltando una canzone... Io no... io debbo reprimere la mia vera natura, nascondermi come un ladro o un malfattore perché io non ho nemmeno il diritto d' esistere ...
La bara bianca, coperta di fiori, troneggia al centro del cimitero [non si celebra in chiesa il funerale di un suicida] colmo di persone. Ci stanno tutti: il padre che d'improvviso ha perso la sua spavalderia, i compagni che si guardano increduli, sul volto una domanda che non avrà risposta. I curiosi, la gente come lui e quella bigotta.
Il prete pronuncia la sua omelia cercando di spiegare ai presenti l'importanza della vita e la vigliaccheria di chi decide di morire.
Sono tutti lì ad ascoltare ma c'è tra loro qualcuno che per una volta almeno avrà il coraggio di dire che lui è morto per colpa di questa cosiddetta società "civile"?
Un ultimo saluto, una lieve e invisibile carezza sulla guancia della madre che silente e sola, chiusa nel suo dolore, fissa la bara bianca.
"Arrivederci, mamma!".
P.S.// Per Matteo morto suicida a 16 anni perché non sopportava più di essere chiamato "gay" vola questo mio piccolo aquilone...(Forse Matteo non era gay... ma non è la sua storia che ho voluto raccontare, quanto la necessità, mia personale di capire cosa si provi nello scoprire di essere "diverso"...)
Ultimo monologo di un diverso
Guardarsi alo specchio e provare quella sensazione strana di trovarti davanti ad uno sconosciuto.
Che schifo quel corpo asciutto e piatto. E quel coso lì che penzola deturpando ancor più l'aspetto. Io non sono quello! No... lo vedo con gli occhi miei interiori.
Gli attributi non sono al posto giusto. Qui c'è stato un errore nella lavorazione. Qualcuno distratto nella catena di montaggio ha messo fuori quel che andava custodito gelosamente all'interno. Dovevano essere ovaie e invece mi ritrovo con dei testicoli e quello che doveva essere il mio utero è diventato un inutile appendice. Dove sono le mie labbra? Dove le mammelle che pur sento di avere?
Nessuno dei suoi cari si è accorto di nulla anche se la postura... il modo di camminare... quello di gesticolare non sono tipici di una identità maschile. Le lezioni di danza classica, iniziate da bambino, hanno giustificato agli occhi dei suoi cari il suo portamento. E' stata la mamma a insistere per fargli fare danza e lui da bravo e tenero figlio aveva ubbidito senza porre obiezione alcuna.
La mamma... profumo di fiori freschi. Usa sempre profumi dolci che sanno di buono.
Quante volte scherzando con lei se li spruzzava addosso e poi a scuola i compagni lo sfottevano "femminuccia" lo chiamavano e lui per difendersi diceva: "E' il profumo della mamma, lei mi abbraccia e mi rimane addosso". Non capiva ancora cosa stesse succedendo ma vedeva i sorrisetti di scherno e le gomitate che i compagni no sempre si davano di nascosto.
Quando si è piccoli ci si sofferma poco su questi particolari. Ci sono tante altre cose a cui pensare. Ad esempio cercare di inventarsi una scusa per giocare con le bambole della sorellina al posto di quelle orrende pistole che gli propinavano ad ogni festa o ricorrenza. ma bisognava farlo di nascosto di papà. quando lui non era in casa. Lui, uomo tutto d'un pezzo, orgoglioso della sua virilità. Quante volte l'ha sentito vantarsi delle sue giovanili imprese amorose! Mentre la mamma nasconde il suo imbarazzo dietro impacciati sorrisi...
Chissà che pensa di tutta sta faccenda. Povera mamma, se solo sapesse! Come vorrei poggiare la mia testa sopra il suo petto e raccontare a lei il mio tormento! Sono sicuro che lei comprenderebbe se... se non avesse paura di mio padre. Lui così fiero di avere un figlio maschio che gli garantirà la discendenza.Come prenderebbe la notizia di aver un figlio maschio a..metà?
NO... non lo saprà. O, almeno, non sarò io a dire a lui questa verità.
Ancor ieri a scuola li ho visti i sorrisetti dei compagni e delle compagne. Ho udito i loro commenti, le loro salaci battute al mio indirizzo lanciate. Non so tra le due parti chi mi ferisce maggiormente. E devo andare avanti.
Lo so che dovrei andare avanti ma non ce la faccio a sostenere questa situazione. Troppo il peso di questa mia esistenza. Dio questo contenente che non riflette il contenuto.
Dicono che non sono normale e che dovrei vergognarmi di essere così.
Io sono gay ma non lo posso dire. Non alla società "civile". A quella società che va ogni domenica a messa e che si confessa salvo poi a compiere atti ignominiosi fuori. C'è chi va a messa e fuori mente e ruba. Chi si batte il petto in un ipocrita mea culpa e poi di nascosto abusa dei bambini. Chi addita col dito il diverso salvo poi as usarlo per i suoi immondi desideri clandestini. Eppure si professano credenti e praticanti! Ma praticanti di cosa? Non c'è coerenza nel loro comportamento ma nessuno li addita a dito. Mentre io che amo il sole e le stelle. Che mi incanto alla vista dei fiori e del mare. Che mi commuovo davanti a un tramonto e piango ascoltando una canzone... Io no... io debbo reprimere la mia vera natura, nascondermi come un ladro o un malfattore perché io non ho nemmeno il diritto ad esistere ...
La bara bianca, coperta di fiori, troneggia al centro del cimitero [non si celebra in chiesa il funerale di un suicida] colmo di persone. Ci stanno tutti: il padre che d'improvviso ha perso la sua spavalderia, i compagni che si guardano increduli, sul volto una domanda che non avrà risposta. I curiosi, la gente come lui e quella bigotta.
Il prete pronuncia la sua omelia cercando di spiegare ai presenti l'importanza della vita e la vigliaccheria di chi decide di morire.
Sono tutti lì ad ascoltare ma c'è tra loro qualcuno che per una volta almeno avrà il coraggio di dire che lui è morto per colpa di questa cosiddetta società "civile"?
Un ultimo saluto, una lieve e invisibile carezza sulla guancia della madre che silente e sola, chiusa nel suo dolore, fissa la bara bianca.
"Arrivederci, mamma!".
P.S.// Per Matteo morto suicida a 16 anni perché non sopportava più di essere chiamato "gay" vola questo mio piccolo aquilone... (Forse Matteo non era gay... ma non è la sua storia che ho voluto raccontare, quanto la necessità, mia personale di capire cosa si provi nello scoprire di essere "£diverso"...)
Monday, May 14, 2007
Ho bisogno dell'Amore
né dell'acqua che mi disseta
né della terra che mi sorregge.
Non è questo ciò di cui
l'anima mia va in cerca.
Non baci avidi sulle labbra
né sensi spossati dalla passione
Piaceri di un istante.
No... Non è questo che
l'anima mia brama.
E' dell'Amore che il
mio spirito ha bisogno.
Di quell'Amore che come
eco espande e dilata il
cuore nell'Universo Infinito.
Magica alchimia che
ascoltare sa l'Anima Mundi
e alfin la sovrasta in una
metamorfosi dell'essere
e verso l'alto ci innalza
portandoci lontano.
Lì dove siedono gli dei,
aspettando che finalmente
l'uomo si desti dall'oblio in
cui lo tiene la vil materia,
e lì che io vorrei abitare.
Sunday, May 13, 2007
Auguri a tutte le mamme
Una serena domenica a tutti...
a chi è solo e a chi sarà in compagnia.
Ha chi ha figli ma soprattutto a chi ancora non conosce
oltre alle gioie anche i "tormenti" di questo stato...
Essere mamma, qualcuno ha detto, vuol dire
lavorare al servizio dei figli. Io so che essere mamma è soprattutto donazione
di te ad un altro e la donazione comporta sempre anche rinuncia. Ma la rinuncia migliore.
Nessun sentimento è così totalitarista come quello dell'affetto materno che in questa "immolazione"
dell'io a favore del tu opera la catarsi del suo
spirito e lo rende migliore...
Mamma: che significato ha...
Torni a casa stanca la sera.
La giornata uggiosa non finisce mai.
Pioggia…vento...sole…
Sono eventi del tutto indifferenti
Su quel viso, su quel cuore,
segnato dal tuo dolore.
Silenzi… silenzio…
Nessun vociare allegro
Nessuno strillo…
Nessun pianto…
Niente nasi da pulire
Nessun volto da baciare
in quella casa fredda e vuota.
***
Le piccole braccia
stringono il cuscino
in quel lettino estraneo
che ne ascolta il pianto.
Labbra di rosso ciliegio
Pronuncian sottovoce
un nome: nessuno risponde.
Inutile cercare.
Vano invocare un nome
che non materializza un
volto vicino… vero…
Nessun bacio con dolcezza
verrà posato sulla fronte.
Nessuna carezza lieve
sfiorerà le guance.
Nessuna parola d’amore
all’orecchio verrà sussurrata.
***
Come il rintocco di una campana
che si perde nella vallata,
quel nome divien pian
piano desueto e cade nell’oblio.
Mamma… che significato ha
la parola: Mamma?
[Quando si cresce lontani dalla propria casa e dagli affetti più cari]
Wednesday, May 09, 2007
Antologia del Concorso di Emozioni
Sabato alle ore 11,00 presso la Fiera del libro di Torino verrà presentato al pubblico il volume:
E' una raccolta di opere di scrittori che pubblicano le loro opere sui Blog e, come dissi un po' di tempo fa anche io ho aderito con questa mia breve composizione:
La chiave dei sogni
Ineffabili parole mi emozionano.
Infuocate carezze scaldano il corpo.
Languidi sguardi colorano le guance
Inducendo le ciglia ad abbassarsi.
Voluttuosi gli abbracci
che non riesco ad evitare.
Soavi melodie…
Fragranza di effluvi…
E vibrano le nostre anime
seguendo il medesimo
sinuoso e conturbante ritmo.
La senti? E’ la dolce melodia
del cuore…
Senti come dolcemente sussurra
la parola “Amore”…
Perdendomi nell’estasi
cedo al gioco tuo seducente.
Imprescindibilmente certa:
Son io quella che detiene
la chiave dei tuoi sogni.
[l'immagine è mia... ovviamente... In questo caso essa è nata prima delle parole...]
Sunday, May 06, 2007
Ascoltando le emozioni
è il titolo del mio primo volumetto in cui ho raccolto alcuni momenti di mie intime emozioni. A volte i versi sono stati il modo per esprimere meglio qualche mio lavoro di grafica. Altre volte invece essi sono serviti come canovaccioper le mie immagini. Immagini e parole camminano in parallelo definendosi e completandosi a vicenda.
Lì dove difetta la parola appare il segno grafico e...viceversa.
Per ora l'opuscolo è in vendita solo su: http://www.lulu.com ma molto presto lo si potrà acquistare presso qualunque libreria...
Thursday, May 03, 2007
Ascolterò per te
Guarda quell'uccellino lì sul ramo
In un vortice di vocaboli che rotolano,
scivolano, rimbalzano sulla pesante
dell'incomunicabilità... Tu non senti!
"Io sarò per te, da oggi in poi,
quello che madre natura ti ha