Calano silenti le luci
su questa città addormentata
su questa gente che tutto ha svenduto
su questo vecchio volto riarso dal pianto
Digradano le luci, s'annebbia la vista
che confonde l'ombre dei pensieri
con lo strazio dell' anima: morta.
Al calar delle tenebre
muoiono i confini di questa realtà
da cui fuggo paralizzata, basita,
ahimé, estranea a me stessa.
Corrosa dall'inquietudine
m'interrogo invano:
Chi sono dunque io?
Dove vado? Tacciono le ombre.
Ammutolisce la notte
Nell'immobilità del silenzio
Nessuna voce risponde.
su questa gente che tutto ha svenduto
su questo vecchio volto riarso dal pianto
Digradano le luci, s'annebbia la vista
che confonde l'ombre dei pensieri
con lo strazio dell' anima: morta.
Al calar delle tenebre
muoiono i confini di questa realtà
da cui fuggo paralizzata, basita,
ahimé, estranea a me stessa.
Corrosa dall'inquietudine
m'interrogo invano:
Chi sono dunque io?
Dove vado? Tacciono le ombre.
Ammutolisce la notte
Nell'immobilità del silenzio
Nessuna voce risponde.