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Wednesday, April 15, 2009

Il bosco di Linguaglossa



Lunedì dell'Angelo del '67¹
alle pendici dell'Etna.
Gli sfinci² di riso
  e i gelsi e la ginestra

e Mosca: l'Anticristo,
e le minacciose nubi del '68

che avanzavano funeste.

Si correva a perdifiato
giocando a nascondino
lì nella pineta Ragabo

Osservavo, attonita,
il mondo fuori in fermento.


La grande biblioteca
il Quo Vadis? e la scuola,
l'altalena e pure la giostrina

Genuflesse si pregava
per scongiurare la paventata fine
avvolti in candida bruma,

emergono i ricordi,
racchiusi nel nome
di un piccolo paese:
Linguarossa³ e il 67

I grandi non sanno
quanto male fanno



¹Non ricordo se era Pasqua del 67 o  del 68 quindi in piena "Primavera di Praga". Anche se sono molto più propensa alla seconda data che poi sfociò con l'occupazione della Cecoslovacchia da parte della Russia nell'agosto di quell'anno. Chiedo venia.
²Dolce tipico siciliano
³Linguaglossa in dialetto

Tuesday, August 21, 2007

Ritorno a casa


 


Sicilia, mia nutrice,


che di fragrante pane e di


vetusta cultura mi hai cibato


quando ancor Etna col suo


romboante fuoco i miei inverni


scaldava ed il sol di Trinacria


le mie ossa fortificava, a te


faccio ritorno!


Torno e i sensi smarrisco


in un tripudio di profumi ed aromi


che inebriano gli ignari che


sulle tue sponde approdono.


Gelsomini e zagara in un


connubio antico con vaniglia


e spezie orientali si disperdon


nell'aria già pregna di salmastro.


Respiro a fondo e, da


questa peloritana sella,


lo sguardo mio si perde


dall'antro di Eolo alla


fucina di Vulcano. E mi


sovvien di Ulisse, delle sue


eroiche imprese, della sua


sorte avversa e del suo


ritorno a casa dove non invan


l'attendeva Amor.


Di fronte Scilla e Cariddi


emergendo dal mare,


mi ammaliano e seducono.


Gli occhi si colmano d'Infinito.


Il cuore si dilata nell'Immenso.


Sulle labbra il respir si tramuta


in voce e grida: Sicilia, io ti amo!

Tuesday, September 12, 2006

Origine del nome dei miei Blog


"A colui che vincerà, donerò una Pietra Bianca con un nome scritto su che nessuno conoscerà, se non colui alla quale sarà stata data".
(Apocalisse, II, 17)



"Ci fu un tempo in cui tutto era totalmente diverso da oggi. Era un mondo felice, con energie sublimi che convivevano in armonia. In questo mondo, noi eravamo dei. Un giorno, un grande peccato fu commesso e tutto cambiò. Gli dei persero i loro troni e l'unico modo che trovarono per rendersi eterni fu quello di trasformarsi in cristalli".

Questa è una leggenda tramandata dagli antichi sciamani australiani. Anticamente il neofita diveniva uno sciamano quando si trasformava in "Luce solidificata", vale a dire in un "cristallo umano".

Occorre trasformarsi in "cristallo umano" per comprendere a pieno il significato di questa pietra sommamente sacra. Possiamo solo aprirci alla sua influenza santificante e per entrare nella sua dimensione spirituale dobbiamo diventare la sua luce.

Nella Cabala, il cristallo è "l'antico degli Antichi", "l'anziano di tutti i giorni", "L'esistenza delle esistenze", "il segreto dei segreti", la "luce interiore", "L'Intelligenza occulta" di tutte le cose.

Corrisponde alla scintilla divina dell'uomo, al suo vero Sé, comunemente chiamato "Io superiore". Il Cristallo è il Maestro interiore di ognuno, il "Loto dai mille petali". Il nostro Grande Io sconosciuto. É l'energia primordiale dell'Universo cristallizzata in materia-coscienza.

Nelle varie religioni e negli antichi sistemi filosofici, il cristallo corrisponde alla divinità suprema: Zeus dei greci, Amon Ra egizio, Parabrahn hindù, l'Atma buddista.

Universalmente rappresenta lo stato supremo della materia, la tappa culminante dell'evoluzione, la corona dell'Iniziazione. É il maestro di tutta l'illuminazione spirituale completa. L'esperienza mistica di una totale compenetrazione della nostra anima col cristallo è quella dell'unione con Dio.

Il diossido di silicio di cui è composto il Cristallo è uno dei composti minerali più abbondanti della terra. Non solo forma parte della costituzione del pianeta ma è pure uno dei componenti del corpo umano. Così dunque la pietra di quarzo esagonale è una sintesi della propria vita e un microcosmo dell'Universo.

Rispetto al campo della metafisica: se tutto proviene dalla cristallizzazione dell'energia fluida, l'iniziazione è il ritorno dell'energia densa alla libertà dell'energia pura e sottile, attraverso un processo inverso di cristallizzazione.

É per questo, nella tradizione, il Cristallo, condensazione dell'energia cosmica più pura, è la materia in stato di perfezione, l'orecchio dello Spirito. Il ponte della materia verso la più elevata spiritualità, il cima del processo evolutivo universale.

Lo straordinario simbolismo del Cristallo di Quarzo conferma le più antiche tradizioni religiose. Sono sei lati di un esagono perfetto, rappresentano i sei chakra, riuniti in direzione della punta che termina in una piramide (simbolo di ascensione spirituale), culminando in un punto supremo, che rappresenta la realizzazione metafisica nel Settimo Chakra, l'incontro con l'Assoluto.

L'esagono sotto un triangolo simbolizza perfettamente il movimento delle forze psichiche dell'uomo per raggiungere il "punto nel vuoto" del vertice della pietra. É come un'opera d'arte della natura che rappresenta la propria iniziazione, l'ultima fase del ritorno alla coscienza dell'Assoluto.

La sua forma piramidale affascinò le tribù primitive. Adoravano la pietra come microcosmo dello spazio. Essi sapevano che tenevano in mano un riflesso dell'infinito, scolpito in pietra dagli dei. In essa sentivano la Mente di Dio.

In un Quarzo di Cristallo abbiamo un Universo in miniatura. I suoi atomi entrano in contatto con il nostro più intimo Sé per farlo risvegliare alla nostra coscienza.

Il suo centro vibratorio emana la stessa energia dei Grandi Maestri dell'umanità, nascosta in forma di pietra. Questo attrae coloro la cui sensibilità spirituale si è evoluta nei millenni di reincarnazioni e allontana chi non è pronto.

Per i primitivi, il Cristallo era "luce solidificata", "essenza della terra", o "acqua congelata", vale a dire la più potente forza della natura e, per questo avevano fiducia nei suoi grandi poteri. Pensavano che ricevevano dalla pietra gli influssi della propria divinità suprema. I giacimenti di Cristalli erano considerati "terra sacra" o "Terra degli dei". Ad essi avevano accesso solo i grandi sacerdoti.

Seguendo i consigli dei saggi tibetani che studiavano i cristalli, i morti erano sotterrati insieme a pietre di Cristallo, affinché conducessero la loro anima alla Luce pura.

Cristalli consacrati furono usati come mezzi di guarigione dagli sciamani, dai druidi e dai romani, mentre i popoli nomadi lo utilizzavano come mezzo di divinazione.

Nel Medio Evo arrivarono ad esser cari come i diamanti.

Attraverso l'energia del Cristallo il nostro cristallo interiore si affina e si sintonizza con le vibrazioni magnetiche .