Guarda quell'uccellino lì sul ramo
... sst... Ascolta... Lo senti l'allegro
cinguettio? Senti lo stormir lieve
delle frondi? Perché mi guardi
e taci senza subire il fascino
della natura che intorno a noi
palpita... vibra... canta... urla?
Spalanchi gli occhioni. Le parole,
che come rapide ti riverso addosso,
tu comprender non puoi.Ti
stordisco di suoni e di rumori.
In un vortice di vocaboli che rotolano,
scivolano, rimbalzano sulla pesante
coltre che copre il tuo muro del
suono, noi sprofondiamo nel mare
dell'incomunicabilità... Tu non senti!
dell'incomunicabilità... Tu non senti!
Non trattengo il pianto. Mi osservi
senza comprendere il recondito
senso di quel limpido e caldo liquido
e col ditino fermi quella lacrima che
sulle guance, incontrollata, scende.
A macchia d'olio dilaga e si
propaga il dolore. Ti stringo
a me. Angoscia ed ansia
sollevano al cielo una muta
domanda: Perché non sente?
Qual karma, qual cinico destino,
ha tracciato per lui una tal sorte?
Indi, fulminea, la decisione arriva.
"Io sarò per te, da oggi in poi,
quello che madre natura ti ha
"Io sarò per te, da oggi in poi,
quello che madre natura ti ha
tolto senza ragione alcuna".
3 comments:
bellissima ancora una volta.
molto intensa.
Ciao Korus; struggente ed intensa questa tua poesia, ho già postato un commento sul mio blog che vorrei leggessi e... torna presto a trovarmi. Per me è sempre un onore. Complimenti per il blog
FILI INTRECCIATI
SU PELLE DI VELLUTO
ORME DI VITA
QUEL TUO SGUARDO
IL MIO GIORNO IRRADIA
DI DOLCEZZA ANCOR
DA TE SON NATA
NON ANDARTENE MAMMA
O VENGO CON TE
grazybernabei
FESTA DELLA MAMA
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