Wednesday, March 28, 2007
Ivi
Tuesday, March 27, 2007
Il mare. Liliana. Una bimba
- Siete proprio brava! Io riesco appena a fare solamente cinque "gradini"… non di più. - Stettero lì, donna e bambina, a seguire i movimenti del sasso che al tredicesimo rimbalzo andò a cercare il fondale. - “Questa è la bellezza dell’infanzia, essere aperti a tutto ed a tutti" - sorrise al suo pensiero mentre osservava con curiosità la piccola. - Quanti anni aveva, sei…sette? - Era minuta e indossava dei jeans larghi e lunghi che coprivano un paio di scarpe da basket bianche e rosa, un leggero k-wei azzurro aperto sul davanti lasciava intravedere una felpa rosa come le scarpe con una scritta, in inglese probabilmente. Tentò di capire cosa diceva ma vi rinunciò contentandosi solo di due lettere… Y…K…troppo poco per capire cosa c’era scritto. Questa era un’altra delle sue manie. -“Se solo ci fosse qualcuno vicino a me ad aiutarmi a capire!” - - Anch’io da piccola desideravo un cane e, non ci crederai, anche a me diedero le stesse spiegazioni… in realtà è proprio così. I cani sono come i bambini. Richiedono le stesse cure e le medesime attenzioni di un figlio. -Mi sarebbe piaciuto poterne avere uno ma qualcuno ha deciso diversamente per me. -“E forse anche per questo che il dialogo con mio marito si è estinto”… Continuò dentro di sé il pensiero. - Lo so mamma non punirmi… ma facendo così penso che papà, sapendo che io sto qui ad aspettarlo, si deciderà a tornare a casa… lo sai quanto ci manca! - Rimarcando la voce su quel “ci”. -Su andiamo a casa è quasi ora di cena…buonasera e…le chiedo scusa …- Sembrava non essere intenzionata a proseguire quel discorso, almeno non in quel momento. Liliana la osservò in silenzio mentre sussurrava un impacciato: Capisco!... una buona serata a voi. |
Monday, March 26, 2007
Figlio... ricorda
Vivevi in me,
Con me respiravi.
La mia aria era la tua aria
il tuo battito all’unisono
col mio ritmava il tempo ...
Di me ti cibavi
crescevi e ti fortificavi...
Scalciavi , giocavi, dormivi,
dentro me...
ed io ti coccolavo...
ti cullavo...ti parlavo...
Di quel linguaggio muto
che va da cuore a cuore
e che solo tu udivi...
Figlio, strappato alle mie
Viscere dalla vita stessa
che ne reclamava la nascita...
Ricordati…
quando perfin dalla terra
il mio nome verrà cancellato
e il mio corpo alla polvere
sarà tornato,
ricorda che,
non esisterà forbice che
possa tranciare l’amore
che mi lega a te...
Carne della mia carne...
Meravigliosa Essenza divina
cresciuta dentro me...
Thursday, March 22, 2007
Adrian e l'arte del bianco e nero
Oggi nel mio post un ospite insolito...un fotografo. Anch'esso scoperto durante la mia solitaria navigazione ...
Lo segnalo perché il suo modo di guardare attraverso l'obiettivo il corpo femminile è oltremodo intrigante e seducente...
Per maggiori ragguagli ecco il suo link:
http://www.adrian.bookfoto.com
Wednesday, March 21, 2007
Sunday, March 18, 2007
Il mare. Liliana. Una bimba
Friday, March 16, 2007
19 Marzo
Wednesday, March 14, 2007
Storia... storia... storielle
Questa è una storia iniziata così per caso…
Una di quelle banalissime e normalissime storie fatta di piccoli episodi quotidiani.
Di una banalità sconcertante…ovvia…desueta…ma pur sempre…storia.
Essì, come ebbe a dir qualcuno di mia conoscenza…c’è Storia…e… storia e ci son poi le...storielle.
C’è la Storia [con la S maiuscola] narrata da chi ha estro…creatività…e talento.
Poi ci sono le storie [ con la esse minuscola]… di quelli che sentono rodersi dentro un pensiero… una frase… un gesto e che cercano il modo su come liberarsene.
Sono storie normali, di vita normale. Di gente che non si pone il problema dell’esistenza… della ragion di Stato o della Ragion Sociale…
Gente come me, voi, che si racconta nelle righe sfocate di una vecchia rubrica scaduta… con la labile speranza di trovar un rimedio al suo tormento.
E ci son le storielle.
Quelle, per intenderci, scambiate davanti alla porta di casa…sul pianerottolo, con il nostro dirimpettaio mentre frughiamo nella borsa in cerca delle chiavi che quando ti servono non trovi mai.
Ed è a causa di una storiella di queste che tutto ebbe inizio…o segnò la fine?
Di cosa direte voi… Forse di un qualcosa che non ha mai avuto un inizio.
Ma allora se non c’è stato inizio…è del tutto inconcludente parlar di fine…non credete?
Tutto ha un inizio e una fine…la Vita… ha un inizio e una fine…
Il giorno… e così pure la notte…
L’amore, quello tra due persone, nasce e pure lui muore….
Ogni cosa che ci circonda, purché composta di particelle di atomi e di cellule ha un principio e una fine…
Un bravo alchimista sa che “niente si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”…
E così è…
Si passa dallo stadio neonatale alla vecchiaia in una continua metamorfosi di forme cellulari…
Dalla cenere prendono vita nuovi batteri unicellulari che daranno vita ad altri pluricellulari… e così si mantiene la catena alimentare…
Dall’amore è facile passare all’odio…anzi si dice che più si è amato e più si odierà l’oggetto del nostro defunto amore…
La cosa peggiore , come ebbi sempre a leggere, è arrivare all’indifferenza… in quanto essa è la mancanza assoluta di emozioni.
Ma la mia storia [con la esse minuscola] parla solo di una amicizia finita. Ad una certa età una dovrebbe abituarsi a perdere e… trovare… amici… Si, perché ci sono gli amici, quelli con cui scambi quattro chiacchiere al bar o durante la pausa pranzo e che poi pur se non li incontri più nulla succede. E ci sono gli altri, quelli che ti trovi sempre al fianco. Anche se a volte passano mesi e mesi prima di aver loro notizie, eppure sai che se ne hai bisogno sono subito accanto a te a sostenerti ed a darti tutto il loro appoggio e la loro comprensione con la loro grande capacità di amore.
Ecco questa è la storia di come può facilmente perdersi una amicizia che non conosce la differenza tra Storia e...storia…e non conosce neanche le... storielle…
A emmegì… e che tu lo voglia o no… la fiaba finisce qui…
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Sunday, March 11, 2007
Conoscere, comprendere, capire
Conoscere vorrei
l'origine di quest'ansia
che all'improvviso mi coglie
sorprendendomi.
Comprendere vorrei
l'incommensurata tristezza
che come nebbia aleggia
sulla mia anima.
Capire vorrei perché
ricuso oggi i tuoi baci
e le tue carezze che sol
ieri l'altro ci proiettavano
in paradiso.
In quelle terre lì dove
unico abitante è l'Amore
e noi eravamo dei.
Chi mi ha esilitato?
Chi ci ha esiliati
rendendoci estranei
a noi stessi?
Squarcio la mia carne,
dilanio il mio cuore e
mi avvedo che non scorre
più sangue in me.
Come cera mi sciolgo
espandendomi sul
letto dell'indifferenza.
Friday, March 09, 2007
Monday, March 05, 2007
Peter Callesen
Amo l'arte.
Amo il genio.
Amo la creatività.
E grazie a questo mare ho la possibilità di andare anche in posti lontani.
In paesi in cui non potrei nemmeno poterci metter piede per svariati motivi.
E' per questo che adoro sempre più questo mezzo di comunicazione che ha esteso la mia esigua possibilità di viaggiare facendomi andare lontano ad incontrare davvero dei geni come questo autore che realizza dei veri capolavori usando solo il cutter su un foglio A4...che dire se non...andate a trovarlo?
A lui l'onore di occupare oggi la mia pagina...
"Peter Callesen"
- Looking back, 2006 -
Acid free A4 115 gsm paper and glue