Sfumano celeri
Arcobaleni di giorni.
Rapidi svaniscono e si
disperdono i ricordi.
Labbra dischiuse
a imbersi di parole…
bugiarde.
Satura l’anima di
false promesse, illusorie
speranze senza domani.
Su letto disfatto langue
il mio corpo svilito da
effimero piacere.
Bramoso d’ acqua che
disseti il terreno reso
arido dalla dea Morte.
Misconoscendo ai sogni
il diritto all’esistere
Intrappolandoli nel cinismo
spietato della ragione
Stringo tra le mani
la chiave dello scrigno
che custodisce la mia
anima di fragile cristallo
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