- Siete proprio brava! Io riesco appena a fare solamente cinque "gradini"… non di più. - Stettero lì, donna e bambina, a seguire i movimenti del sasso che al tredicesimo rimbalzo andò a cercare il fondale. - “Questa è la bellezza dell’infanzia, essere aperti a tutto ed a tutti" - sorrise al suo pensiero mentre osservava con curiosità la piccola. - Quanti anni aveva, sei…sette? - Era minuta e indossava dei jeans larghi e lunghi che coprivano un paio di scarpe da basket bianche e rosa, un leggero k-wei azzurro aperto sul davanti lasciava intravedere una felpa rosa come le scarpe con una scritta, in inglese probabilmente. Tentò di capire cosa diceva ma vi rinunciò contentandosi solo di due lettere… Y…K…troppo poco per capire cosa c’era scritto. Questa era un’altra delle sue manie. -“Se solo ci fosse qualcuno vicino a me ad aiutarmi a capire!” - - Anch’io da piccola desideravo un cane e, non ci crederai, anche a me diedero le stesse spiegazioni… in realtà è proprio così. I cani sono come i bambini. Richiedono le stesse cure e le medesime attenzioni di un figlio. -Mi sarebbe piaciuto poterne avere uno ma qualcuno ha deciso diversamente per me. -“E forse anche per questo che il dialogo con mio marito si è estinto”… Continuò dentro di sé il pensiero. - Lo so mamma non punirmi… ma facendo così penso che papà, sapendo che io sto qui ad aspettarlo, si deciderà a tornare a casa… lo sai quanto ci manca! - Rimarcando la voce su quel “ci”. -Su andiamo a casa è quasi ora di cena…buonasera e…le chiedo scusa …- Sembrava non essere intenzionata a proseguire quel discorso, almeno non in quel momento. Liliana la osservò in silenzio mentre sussurrava un impacciato: Capisco!... una buona serata a voi. |
Tuesday, March 27, 2007
Il mare. Liliana. Una bimba
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