su questa gente che tutto ha svenduto
su questo vecchio volto riarso dal pianto
Digradano le luci, s'annebbia la vista
che confonde l'ombre dei pensieri
con lo strazio dell' anima: morta.
Al calar delle tenebre
muoiono i confini di questa realtà
da cui fuggo paralizzata, basita,
ahimé, estranea a me stessa.
Corrosa dall'inquietudine
m'interrogo invano:
Chi sono dunque io?
Dove vado? Tacciono le ombre.
Ammutolisce la notte
Nell'immobilità del silenzio
Nessuna voce risponde.
D' ali possenti