Sunday, March 29, 2009

L'altalena


Lì, nel verde giardino,
all'alitar del vento
Va su e giù l'altalena.

Che soffi da terra
che spiri dal mare;
che sia prospero
oppure contrario,
incurante, la corda,
continua a oscillare.

La bacia il sole,
sonnacchiosa
la luna l'osserva
ciondolare, vuota:
di vetri infranti
rimane il brillìo.

 
Lì nel giardino di rovi
e sterpi ora penzola
una fune sfilacciata.

Thursday, March 26, 2009

Cuore gravido

Non volo. No.
Zavorrata da un cuore
gravido di dolore
non vado lontano.

Non sogno.

Non riesco a sognare.

Piango di Elettra
i figli non nati:
di ieratici amplessi
aborti sfibrati.

Al calar della notte
alitano sul cuore
soffi di dolenti parole:
 ingravidandolo.

Mi alzo e li allaccio
ad una linea d'inchiostro.
Questa volta, no,
non li lascio scappare.

Ora nel letto,
abbracciata a Morfeo,
riprendo a sognare.

Monday, March 23, 2009

Io vivrei

Torna ancora nebbia
 a rivestire la mente
e
sprofondo.
Come lava sedimentata
esposta alle intemperie
    mi
prosciugo 
Si palesa, vuoto a perdere,
la mia inettitudine, l' incapacità
di
esistere
Se solo potessi dire:
Io vivo! E non trascinare
così, a sera i miei passi
ormai
stanchi
e gettare alle ortiche
la mia inadeguatezza.
Io
vivrei

Sunday, March 22, 2009

No Kappa



Omaggio a coloro che hanno reso immortale la nostra lingua e contro l'uso di contaminazioni straniere.
Acrilico su tela 50x70 [pubblicata su Deviantart]

Saturday, March 14, 2009

Io no, io non scordo

Non diffidare di quel bussare
alla porta del tuo cuore.
Non temere se d'improvviso
una fiamma avvampa il  cuore.

Perché spegner vuoi quel fioco
raggio che fa capolino tra le fessure
della finestra chiusa? Torna a te,
il buon pensiero, a tenerti compagnia.

Che non si affida all'oblio del tempo
il bene avuto ed il male ricevuto.
Dell'uno si ringrazia per l'eternità
l'altro è solo un file archiviato
nell'hard-disk del  cervello
in attesa di essere resettato.

Friday, March 13, 2009

Mea culpa



Lascia che ti racconti, figlio,
della pena che mi lacera le carni.
Lascia che ti parli di ciò che provo
quando mi perdo nel pozzo fondo
degli occhi tuoi tristi  e neri.

Delle sofferenti doglie
che mi comprimono le  viscere
quando la mano tendi ad afferrar
quel tozzo di pane, duro e nero,
sotto lo sguardo indifferente
di chi dedito è a pranzi luculliani.

Guardo le mie mani vuote
sentendomi impotente.
Solo una lacrima a confondersi
con le tue, ma non servirà a saziare
la tua fame, né alla tua sopravvivenza.

Pace a te! In quell' arida terra
riposa un corpo nato condannato,
ed anche per colpa mia,
prematuramente sotterrato.

Wednesday, March 11, 2009

Monday, March 09, 2009

3

Di ghiaccio secco
in pozzanghera d'acqua

Sapor salino

Sentinella con l'armatura di carta







Di baluginanti riverberi metallici
ho dipinto un castello di carta:



Roccaforte per un mondo
che distinguer non sa
tra un sasso e un diamante.



Impavida sto sul bastione
sentinella con l'armatura di latta.
Scorpione con dura corazza
per difendere il suo fragile cuore.




Saturday, March 07, 2009

Grazie Guido



Ringrazio Guido per il pensiero gentile

Limerick

Conosco un tale che dimora ad Ischia
che mangia molto,  beve molto e rischia.

Non faccio il moralista
non sono perbenista:

Quando vede mia moglie perché fischia?


[Col prezioso contributo di "temporalestivo" ne è venuto fuori un piccolo capolavoro. Grazie a te Gigi!]

[Il limerick è un componimento "nonsense"  e che deve suscitare ilarità anche con battute volgari o a doppio senso - composto da tre endecasillabi e due settenari con rima AABBA. Dove i versi con la rima A sono endecasillabi e quelle con la rima B sono settenari. Ci sono molte regole da seguire una è che il primo verso deve fornire l'esatta ubicazione - reale o di fantasia - dove vive il protagonista mentre nell'ultimo si esplicano maggiormente le sue peculiarità]


2

Non trovo il nido
della  balena bianca.

Passa la notte