Tuesday, June 03, 2008

Delirium


Si sedette sulle sue  convinzioni. Su quella cima, ponendosi come tacito spettatore, l’assordante frastuono di voci giungeva al suo udito come avvolto in una fitta coltre di  nebbia.


Sorrise beffardo, mentre un ghigno gli deformava il viso, non bello, non era certo un tipo avvenente, eppure aveva il potere di sedurre le sue vittime  con la stessa tattica usata dal falco quando individua la sua preda. Ampi giri concentrici, sempre più stretti fino a rinserrarla. Usava la bocca nella stessa maniera in cui il falco usa le sue ali. E una volta che la preda era tra le sue grinfie le sue mani, dalle dita lunghe ed adunche, le strappavano il cuore.


Ancora una volta girò lo sguardo sull’ampia distesa del mare delle idee mentre il sole andava scomparendo dietro le montagne della diffidenza. Silenzio…


Solo silenzio:  che anche nella regione del pensiero esiste una zona di limbo, lì si trovava a suo agio.


Lì affilava i suoi artigli. Lì svuotava il cuore dalle emozioni. Lì incontrava il non-Io…


Lì si abbandonava al role-playing cercando la sua identità che gli era sfuggita durante una delle sue tante scorribande. L’unica volta in cui la preda, fingendosi morta in nome della coerenza, gli si era rivoltata strappandogli la lingua.


Si, perché ormai era diventato muto e nessun dottore, sebbene luminare, era riuscito a ricucirgliela.


Povero essere! Arroccato sulle sue idee che non poteva più avvalorare.


 Mentre le sue convinzioni  fluttuavano  senza più un suono, dibattendosi dentro se stesso in una vita non vita moriva il… Libero Pensiero.

No comments: