Smanio,
per dare un senso a questa
sottile e indelebile angoscia.
Mi dibatto,
nel vano tentativo di trovare
una spiegazione logica, plausibile
a questo indefinibile malore.
Mi struggo,
in cerca di una risposta da dare
a questa caluginosa inquietudine
che lentamente sale.
Fitta nebbia avanza e dilata
il cuore colmando di brumosa
tristezza la mia fragile anima dalla
caduca esistenza martoriata.
Muta risposta al mio
inquieto e tormentato
vivere di niente cado
genuflessa e, tale al riccio,
mi rinserro in me stessa.
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