Monday, February 12, 2007

Si sedes non is


La sera è l'ora che prediligo per andarmene in giro per le strade della città semideserta. Mi immergo nell'oscurità delle strade come un cane randagio. Annuso l'aria, sollevo le orecchie, i sensi all'erta a cogliere il minimo fruscio, il più piccolo movimento, che possa interrompere il piacere di queste mie solitarie passeggiate. E così che una non ben precisata sera [che poi mi chiedo: a che serve ricordare il giorno, l'ora di un evento?] , dicevo in una sera qualunque, di un giorno qualunque nel dirigermi verso l'unico pezzo di verde rimasto nel mio quartiere mi fermai interdetta alla vista di una sagoma inver molto strana. Tentai di avvicinarmici senza destar in essa alcun allarme, mantenendo la debita distanza. Mentre mi avvicinavo sempre più in ugual misura si accresceva la mia titubanza. Non eravamo in periodo carnecialesco eppure... eppure la figura che iniziavo ad individuare indossava abiti di una strana foggia. Più che parlar di abiti direi che sia più giusto parlar di tunica... Una tunica azzurra. Ampie maniche scendevano lungo il corpo e portava, legata ad una cintola, una strana borsa.Che avreste fatto voi al mio posto?
Io feci la cosa più ovvia, lasciai che la curiosità avesse il sopravvento sulla mia difidenza e mi avvicinai. Notai subito, nonostante la fioca luce, lo stato dimesso dell'abito ed il volto emaciato e scarno di chi mi stava di fronte. Difficile dire se fosse uomo o donna visto la lunga capigliatura che gli ricadeva morbidamente sulle esili spalle.Solo quando parlò la sua voce ferma e profonda mi consentì di dargli una identità maschile. Quello che lui proferì in realtà mi colpì profondamente.
<< E` da molto che girovago senza una meta e senza fissa dimora - esordì così improvvisamente mentre si accasciava sull'unica panchina di quel parco -  ma l`Acqua non può far a meno di tornare lì dove è nata. Lì dove c`è l`Alpha e l`Omega.Sono tornato in cerca di risposte e qualcosa ho trovato lì dove essa risiede. C`era il Quinto e dalle sue parole altre ne sono emerse...come foglie trascinate dal vento...Pagine di un libro scritto in chissà quale tempo >>...
Si zittì all'improvviso, così come all'improvviso aveva iniziato a parlare, lo sguardo diritto, fisso davanti a sé come in preda ad una visione che solo lui vedeva, indi riprese, e la voce  or si levò più decisa e ferma.
<< Prima che queste parole mi tornassero in mente io stavo seduto... Quanto tempo son rimasto così... in silenzio a tentar di ascoltare i 4 più 1! Ma nulla udivo... Nessun suono usciva dall`Aria che sembrava lontana...assente.
Nulla proveniva dalla Terra, sulla quale poggiavo le mie membra, a parte qualche timido sussulto...
Nulla dall`Acqua che pur mi aveva generato ...
Nulla dal Fuoco che pur sentivo bruciarmi il cuore...
Nulla dall`Etere verso cui andava spesso il mio pensiero...
Ed il Sole... il Sole era così lontano ed io mi sentivo così piccolo al suo cospetto che non osavo nemmeno sollevar lo sguardo su di lui... Poi una voce, un piccolo richiamo... mi sollecita ad alzarmi...e lo vedo e... ricordo...ricordo le parole che in una lontana notte mentre ero intento ai miei studi emersero da una pagina scolorita dal tempo. Stavo tentando di decifrare un vecchio tomo ermetico quando mi imbattei in queste parole >>...
Ancor si fermò mentre corrugava la fronte forse nel tentativo di ricordare. Incosciamente mi lasciai scivolare sulla panchina accanto a lui. Il suo parlare, il suo modo di esprimersi, oltre che stupirmi iniziavano ad affabularmi. Dovevo avere un'aria da ebete ne son sicura, me ne resi conto quando realizzai che stavo con la bocca aperta e non riuscivo a pronunciar parola. Ma lui sembrava non accorgersi nemmeno della mia presenza anche se sono convinta che le nostre anime da qualche parte si fossero già incontrate. Forse così si sarà sentita Viviana quando incontrò Merlino alla Fontana di Barenton.Lo osservavo in silenzio...e lui ben presto riprese a parlare.
<< Colui che cerca la verità non si ferma all'apparenza delle cose e delle idee ma tenta l'accesso nel ventre della Terra. Lì dove più fitta è la notte e non si vedono nemmeno le ombre di chi vi entra. Avvolto da quella oscurità si agita, brancola, si dimena e si dispera nel tentativo di trovar l'uscita. Ma più si agita più il buio lo risucchia. Così come fa il mare agitato con un corpo che tenta di rimanere disperatamente a galla... Hai visto mai un uomo agitarsi in un mare in tempesta?>>.
La domanda, rivolta a me, mi colse di sorpresa, deglutii diverse volte prima di annuire visto che la voce non voleva uscire. Lui sembrò non avvedersene nemmeno.
"Ecco è così che l'anima si trova. Solo quando capisce che non riesce a trovare la soluzione si arresta immobile... ferma i pensieri... e decide di lasciarsi morire. A quel punto, diceva l'autore di quel tomo, avviene qualcosa di incredibile. Le ceneri di quello che era stato un essere tribolato e annientato dal dolore si rianimano... Una luce si sprigiona dalla polvere e rapida svetta verso l'alto tagliando l'Ombra...Ali maestose si aprono e l'uccello rinato torna a volare nel Sole... Si sedes non is... ricordati queste parole"... così dicendo si dissolse davanti ad i miei occhi. Mi ridestai come da un sogno e nell'abbassar lo sguardo sulla panchina dove prima sedeva quello strano individuo vi trovai una piuma coi colori dell'iride...
Ce l'ho qui, adesso, con me. La porto intrecciata nei miei capelli mentre dentro me continuo a ripetermi...
"Si sedes non is"...


1 comment:

eufemiaG said...

wow che bel racconto coronato da una splendida immagine che già conoscevo. Bravissima amica mia. Sono lieta che ti abbia tante soddisfazioni con i tuoi alunni, anche io ho in progetto un sito per i miei bimbetti, ma ora non ho tempo.
Ma certooooooo che voglio quella cosa che ti chiedevo, era forse la firma animata? Non ricordo bene, ma penso di sì.
Invece...la poesia di ispirazione giapponese mi ammalia, trovo che sia un ottimo esercizio di scrittura e si riesce amche a scrivere a 4 o piu' mani. E' divertente. Ma io sono principalmente una scrittrice di prosa. Un bacio e grazie. TVB, Eu