Thursday, December 23, 2010

Bagliori d'amanti

 

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Nel pallore della luna,
sul fare della sera,
non cercare o poeta
gli occhi innamorati
degli amanti.


Essi risplendono nel riverbero
dell’onde quando, a sera,
si accendono le stelle
che palpitano all’unisono
con il di loro cuore.


 

Brillano come gemme
preda della passione.
Emanano bagliori
d’infinito presente
nell’immensità del tempo.


Sul letto disfatto
languisce sfinita
La passione

9 comments:

saganne said...

I vezzi platonici sembrano finiti per sempre.
Apparenze e parodie spettrali risuonano lungo l'  IIisso, insaziabilmente curioso di eventi e passioni più che di pensieri umani.

A farci caso sembra più un personaggio insolente da commedia.

Eppure il delirio si fa incantesimo, ci possiede e ci sconvolge come divino che ci penetra e ci ispira.

Complimenti per i tuoi versi

BUON NATALE 

keishia said...

E m'incanto sulle parole della mia poetessa del cuore...
ti stringo e ti lascio i miei migliori auguri cara Angy
tvb!

Francy

Wolfghost said...

Bravissimo davvero! Quel "non cercare o poeta" e' fulcro perfetto!

anonimo said...

...§

Korus said...

...§

Wolfghost said...

Grazie, spero sia stato un buon giorno di Natale anche per te, e spero che sia solo il primo di una lunga serie

saganne said...

splendida composizione
il tuo blog è sempre bello

Cordialità

saganne said...

Buonasera beneamatissima Korus,
ho letto di te in passato degli splendidi componimenti.

Questo, però, perdonami, ma sperando in Dio siamo tutti liberi d'esprimere il nostro gusto e il nostro pensiero, a me non sembra una poesia , ma piuttosto un castigo del cielo.

Nella speranza che tu ti esprima come solitamente sei capace e nell'attesa di sublime poesia,

auguro all'animo tuo una lietissima serata e altrettanto dicasi della tua giornata domenicale

Grazie di esserci

devotissimo

anonimo said...

Saganne, come darti torto?
Per questo ho abbandonato questo ... mondo.
Quando scrivo è solo perché ne avverto la necessità. Sotto "dettatura" non riesco a combinare nulla. Ahimè, lungi da me il vezzo del poetare... con gran rammarico. Che un poeta è sempre poeta: che scriva per comando o per diletto. O forse sbaglio?